Due occhi diabolici

-

Voto:

I fatti nel caso del Signor Valdemar. Il facoltoso Valdemar (Bingo O'Malley) è in fin di vita e viene ipnotizzato dal medico Hoffman (Ramy Zada) che, in combutta con la moglie Jessica (Adrienne Barbeau), vuole i soldi dell’eredità. Valdemar, però, muore mentre è sotto ipnosi. Saranno problemi. Il gatto nero. Il fotografo di scene del crimine Rod Usher (Harvey Keitel) non ama il gatto adottato dalla sua donna Annabel (Madelein Potter); l'uomo ucciderà il gatto ma la moglie scoprirà cosa ha fatto all'animale. Annabel finirà murata viva.

LA RECE

Horror a due episodi con un Argento superiore a Romero, ma anche superiore a se stesso in rapporto a tante sue altre produzioni. Film da recuperare proprio per il segmento del Dario nazionale.

Collaborazione interessante fra due teste di serie dell'horror, partendo da un'idea dell'italiano che avrebbe voluto anche John Carpenter e Wes Craven realizzando, quindi, un portmanteau di tutto rispetto, cosa poi ridotta a soli due episodi per il forfait degli ultimi due. L'idea di ridurre cinematograficamente Poe presenta dei limiti incontrati da tutti coloro che hanno tentato l'operazione: i racconti dello scrittore funzionano per effetto di un singolo evento orrorifico attorno al quale, o in attesa del quale, si sviluppa la storia, cosa che mal si addice alla narrazione cinematografica. Proprio a motivo di ciò, il primo racconto, quello di Romero, va subito alle corde, infatti, nell'attesa del finale spaventoso, il bravo George si perde nella narrazione della tresca coniugale che ricorda certi racconti della EC Comic (Creepshow, 1982) oltretutto immersi in un'atmosfera da soap televisiva che abbassa il livello dell'operazione. La Barbeau (the Fog, 1980) si conferma una valida attrice e, anche grazie alla scrittura, dà al suo personaggio uno spessore superiore a quello della semplice amante arrivista. Il morto-vivente surgelato Valdemar non fa paura e l'espansione cinematografica del racconto non gioca a suo vantaggio, oltre al fatto che è chiaro fin da subito che l'immorale comportamento della coppia verrà vendicato. Come sovente con Romero, si avranno anticapitalismo e cadaveri ambulanti in un finale in cui i soldi incontrano la loro linfa: il sangue umano. Meglio Argento. Il Dario nazionale gioca con la conoscenza che ha dello scrittore americano e intitola il suo segmento il Gatto nero, anche se, poi, in esso, cita diversi racconti: la Caduta della casa degli Usher, Il pozzo e il pendolo, Berenice, Annabel Lee, Storia di Arthur Gordon Pym. A differenza di Romero che ha messo il peso sulla narrazione tentando una progressiva crescita della tensione, Argento, come suo solito, arricchisce il film di virtuosismi espressivi lasciando lacune sul piano puramente narrativo. Ne esce qualcosa di tradizionalmente poco connesso a Poe ma particolare e affascinante, con il solito bravo Keitel, doppiato dal compianto Ferruccio Amendola, che dà corpo a uno dei racconti di Poe da sempre paradigmatico rispetto alla materializzazione del senso di colpa. Argento parte in quarta con un cadavere nudo e tagliato a metà dal pendolo le cui oscillazioni vengono seguite dalla macchina da presa. Riuscitissima, inoltre, la scena dell'accettata sul palmo della mano. Il ritmo del racconto non cala mai, ricordando ai più perché Argento, nonostante i tanti, troppi scivoloni, sia (fosse?) considerato un maestro del genere. Già al primo minuto, quindi, il segmento di Argento si dimostra superiore a quello dell'americano, offrendo di più sia a livello quantitativo sia qualitativo. Osando rileggere un classico secondo la propria cifra artistica, Argento ha finito per realizzare sia una delle migliori riduzioni cinematografiche di Poe, sia uno dei suoi horror migliori e, fra questi, uno dei meno pubblicizzati. Ne consegue che, nel film Due occhi diabolici, un occhio ci veda meglio dell'altro e, almeno questa volta, la visione più acuta sia quella italiana. Da recuperare e rivalutare.

TRIVIA

⟡ L'effettista Tom Savini compare nel secondo film nei panni del pazzo che ha dissotterrato la parente per toglierle i denti. 

⟡ Asia Argento ha doppiato, per la versione italiana, diverse attrici fra le quali Julie Benz. 

⟡ In fase di post-produzione, i due registi litigarono e, in seguito a ciò, si allontanarono per diversi anni. 

⟡ Prima dell'inizio dei due segmenti viene mostrata una ripresa della casa di Poe a Baltimora, e della lapide sulla quale è scritto: "Edgar Allan Poe - 1809 1849 - Sognando sogni che nessun mortale prima aveva osato sognare".

Regista:

Dario Argento, George Romero

Durata, fotografia

120', colore

Paese:

USA, Italia

Anno

1989

Scritto da Exxagon nell'anno 2007; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

commercial