E se oggi... fosse già domani
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Voto:
Lo scrittore Robert (David Hemmings) e la ricca moglie Claire (Gayle Hunnicutt), in riva la fiume col figlioletto, si distraggono un attimo e quest'ultimo annega. I due sono distrutti e la donna va incontro a un crollo psicologico. Qualche anno dopo, i coniugi decidono di passare del tempo in una magione isolata tentando di ricucire i rapporti ma, presto, si accorgono che in quel posto non sono soli.
LA RECE
Ghost-story in terra d'Albione con annessi e connessi, ovvero atmosfere gotiche moderne e lentezze a profusione. Però, l'incipit e la conclusione hanno il loro valore.
Ghost-story all'inglese realizzata negli anni Settanta, il che significa lentezze a gogò ma anche un'atmosfera sinistra come difficilmente i prodotti di altri paesi riuscivano a creare in quel periodo. Billington, che negli anni '90 si perderà in produzioni televisive, gira un adattamento di "Voices", opera per il palcoscenico scritta da Richard Lortz (1972), mantenendo una forte impostazione teatrale che risulta essere, tuttavia, il minus del film al quale gli appassionati del genere riconoscono un valido inizio e uno splendido e seminale finale ma che accusano il colpo di essersi dovuti sorbire diverse sequenze dominate dal battibeccare della coppia che tenta di ricostruirsi la vita dopo la perdita dell'unico figlio. In realtà, non siamo solo in presenza di un fitto ed estenuante scambio di battute, comunque non superficiale, ma anche di una solida atmosfera costruita in una ricca e isolata magione che dovrebbe fungere da elemento gotico in chiave moderna. È pur vero che il dramma di parole fra i due bravi protagonisti riesce a tratti ad essere davvero estenuante, e questo dopo il valido incipit che ricorda da vicino il coevo A Venezia... un dicembre rosso shocking (1973). Come buona norma per le ghost-story di qualità, anche Voices mira a suggerire la paura più che a mostrare palesi elementi orrorifici, costruendo progressivamente tensione e lasciando lo spettatore nel dubbio che le manifestazioni fantasmatiche siano frutto della fragile condizione mentale dei due sposi. Non sarà così, infatti l'asso nella manica del film non è, o non è solo, un'ambiguità alla Val Lewton circa la lucidità mentale dei due protagonisti ma un finale, poi, nel tempo, usato con grande successo da diversi altri registi; e rimango sul vago per non dire troppo. La conclusione di E se oggi... fosse già domani premia la pazienza benché, in effetti, lasci tutto l'effetto alla sensibilità dello spettatore senza provvedere nessuno scambio di battute fra i protagonisti che, in effetti, hanno parlato fin troppo. Il film vale una visione, anche se l'impressione generale è che questo lungometraggio avrebbe funzionato comunque, e forse meglio, come corto inserito in un portmanteau horror.
TRIVIA
Victor Trivas (1896-1970) dixit: “Non riesco a immaginare un cinema indipendente. Il film è un prodotto industriale che deve trovare la sua strada verso il consumatore. I film sono fatti per loro, quindi soprattutto devono essere accessibili alle masse. In caso contrario, ha fallito sia dal punto di vista sociale che commerciale. Il regista deve cercare di trovare la vera connessione tra sé e il pubblico” (cinegraph.de).
⟡ Il film passò in tv anche con i titoli Presenze e/o Strani fenomeni.
⟡ L'apparizione della bambina con la palla è una citazione di Operazione paura (1966) di Mario Bava.
Titolo originale
Voices
Regista:
Kevin Billington
Durata, fotografia
91', colore
Paese:
UK
1973
Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
