Entity
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Voto:
Carla Moran (Barbara Hershey), divorziata e madre di tre figli, è vittima di un poltergeist che le usa violenza sessuale e le scompiglia casa. Lo psicologo Sneiderman (Ron Sil-ver) crede si tratti di una manifestazione isterica dovuta alla difficile infanzia di Carla e vorrebbe che la donna fosse ricoverata. Due parapsicologi, tuttavia, reputano che i fatti in casa Moran abbiano una spiegazione più inquietante.
LA RECE
Sulla base di una storia vera, un thriller psico-orrorifico con sottesi psicodinamici molto interessanti che, infatti, qui commentiamo. Film buono per prima serata e per un po' tutti (bimbi eclusi).
Film uscito un anno prima di Poltergeist - demoniache presenze (1982) e basato su un fatto vero novellizzato da Frank DeFelitta col libro "the Entity" (1978), lo stesso autore di "Audrey Rose" da cui fu tratto un film omonimo del 1977, anche quello su un'entità spirituale sballata. Mentre Audrey Rose fu un flop, Entity no, soprattutto grazie al fatto che riguarda la sessualità di una donna violentata da uno spirito indomabile, concretizzazione di una fantasia erotica di non rara rilevazione. Spiego. La fantasia sessuale di stupro, che non è affatto il desiderio reale di essere stuprata, è una soluzione inconscia di compromesso fra il desiderio sessuale e la censura dello stesso, fenomeno più probabile per quelle donne che abbiano difficoltà ad accettare razionalmente i propri desideri o alcune particolari desideri erotici. Ecco che nasce lo spettro o la fantasia dello stupratore, cioè il sogno (notturno, a occhi aperti o allucinato) di un attore esterno che, in quanto tale, è diverso dalla protagonista e può operare in libertà senza ricadere sotto gli strali della censura superegoica, se vogliamo proprio usare termini psicanalitici. Quindi, grazie alla fantasia, non è la donna a scegliere di fare sesso ma è costretta a farlo dallo stupratore; la donna non ha nessuna colpa e, tramite ciò, può ottenere soddisfazione dando la responsabilità dell’atto a un interprete esterno. Nel film, Carla Moran si stupisce di avere avuto due orgasmi durante uno degli assalti dell'entità ma non è per nulla strano. Carla può godere del sesso perché non è lei a volerlo, non è "colpa" sua. Ecco cosa pensa lo psicologo che l'ha in cura quando ritiene che il suo passato di violenze sessuali abbia potuto crearle un blocco sessuale che riesce a superare solo tramite un'allucinazione e che, inoltre, dietro ad essa ci possano essere inaccettabili fantasie incestuose verso il figlio. Può sembrare una cosa strana ma fino alla prima parte del XX secolo, cioè fino a che la donna non è riuscita a conquistare un'indipendenza sessuale e ad accettare e a far accettare al maschio la propria sessualità, i disturbi isterici (cioè le manifestazioni magniloquenti di nevrosi) erano i più frequenti per il sesso femminile che aveva sani e normali impulsi sessuali ma era educato a sopprimerli e a negarli. Entity gioca, per buona parte dello svolgimento, con un tema trattato in maniera lewtoniana (il Bacio della pantera, 1942): Carla Moran è una persona psicologicamente disturbata o, in effetti, siamo in presenza di un fenomeno paranormale? Le spiegazioni che vengono date dallo psicologo Sneiderman non fanno una grinza: Carla ha un passato di abusi, è una donna con un compagno sempre assente, con tre figli, con un lavoro, non fa sesso da tempo e uno dei figli ormai è un bell'uomo. Ecco che il desiderio sessuale in parte aggravato dalle fantasie incestuose inconsce si esprime in maniera patologica e punitiva. Tuttavia, si assiste a una serie di eventi paranormali che non possono essere spiegati solo dalla psicologia. Allora cosa? Entity rimane in bilico per quasi tutto lo svolgimento tentando il gioco di rimpallo fra due punti di vista che forzano a loro vantaggio i fenomeni, rischiando d’incappare in riduzionismi. Poi, però, il film collassa verso la spiegazione demoniaca con il mostro bloccato nel ghiaccio come i vecchi film di fantascienza; non solo, lo psicologo, dimentico della diagnosi, pare innamorarsi della donna che, fino a poco prima, voleva internare. L'ipotesi che una madre di famiglia, oltretutto bella, possa essere disturbata nella psiche, evidentemente non piace a nessuno. Bene così, in fondo non si tratta di un documentario su un caso clinico; contano le spaventose sequenze di aggressione e poltergeist, e quelle sono ben realizzate. La scena della brava Barbara Hershey nuda sul letto che viene toccata da una mano invisibile è pregevole, costruita volutamente per essere ugualmente erotica e inquietante, trasformando lo spettatore nell’entità che scruta tangibilmente il corpo della donna. È un film dalla tematica complessa che gli sceneggiatori hanno deciso di risolvere in maniera piuttosto pop, anche se il finale aperto dimostra una certa onestà intellettuale.
TRIVIA
Sidney J. Furie (1933) dixit: “Non considero the Entity un film dell'orrore; è un film suspense soprannaturale. L'horror è un argomento vasto che ha a che fare con film slasher e altre orribili stronzate, e non sono affatto un fan di queste cose. Mi piace qualcosa che ti fa pensare, e the Entity era certamente quel tipo di film. Horror è una parola comoda che viene spesso applicata ma non credo proprio che l'horror sia un genere. È più un termine” (IMDb.com).
⟡ La storia è tratta dal vero caso di Doris Bither avvenuto a Culver City (California) negli anni '70. Doris aveva quattro figli: tre ragazzi e una bambina. Un figlio della donna ha rilasciato una lunga intervista nella quale, in conclusione, commenta un'affermazione resa da sua madre al Dr. Barry Taff nella quale sosteneva di essere stata ingravidata da un poltergeist. Le parole del figlio, lasciano intendere che la madre avesse qualche disturbo psicologico e ci fosse ben poco di paranormale in ballo: “È possibile. Voglio dire, mia madre ha girato parecchio. Non era stabile al punto che avremmo potuto perdere i contatti con lei. Aveva così tanti fidanzati e mariti che ho perso il conto. Quindi, il fatto che uno dei suoi compagni l'abbia messa incinta è una possibilità” (t.d.a.). Comunque sia, Doris Bither è morta nel 1995 per infarto polmonare.
⟡ Per la scena nella quale l'entità molesta la donna palpandole il seno, l'effetto è stato reso sparando sulle mammelle dell'attrice un getto d'aria, così da rendere concava la pelle come se fosse toccata da un dito.
Titolo originale
The Entity
Regista:
Sidney J. Furie
Durata, fotografia
125', colore
Paese:
USA
1981
Scritto da Exxagon nell'anno 2009; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
