Essi vivono
Voto:
Nada (Roddy Piper) cerca lavoro in un cantiere edile. L’operaio Frank (Keith David) lo porta nella “città dei poveri”, una bidonville presso la quale si trova una chiesa covo di una non ben definita Resistenza. Una notte, la bidonville viene rasa al suolo dalla polizia. Il giorno dopo, Nada entra nella chiesa devastata e porta via una scatola nascosta nell’intercapedine di un muro; dentro questa scatola si trovano degli occhiali neri. Indossati gli occhiali, Nada vede il mondo per quello che è realmente: senza colori, con cartelli che ipnotizzano la popolazione e la tengono soggiogata.
LA RECE
Distopico fantascientifico di moderato culto. La confezione non è perfetta e il protagonista rigido risponde a ragioni di incasso ma il tema portante non è male e non è malissimo svolto.
Film di moderato culto per gli estimatori e, in effetti, una delle pellicole che meglio hanno connesso horror a una visione distopica della società sulla base di una alien-invasion. Nondimeno, il lavoro carpenteriano non fila liscio a partire dalla scelta del protagonista che cadde su Roddy "Rowdy" Piper, al secolo Roderick George Toombs, noto wrestler della WWF, venuto a mancare il 30 luglio 2015. La scelta, tuttavia, pesa sul risultato finale della pellicola. Piper è rigido, le espressioni del suo volto sono basilari (paura, felicità, rabbia), la scena della lotta è insensatamente lunga per lanciare qualche briciola ai fan del wrestler. Il film ha cadute di stile notevoli, dalle battute che dovrebbero o vorrebbero essere simpatiche ma non lo sono, alle armi che sparano colpi infiniti, o le scene d'azione basilari e senza adrenalina. Eppure, Carpenter sviluppa un soggetto interessante e tuttora attuale. Siamo di fronte a una pellicola di fantascienza con alieni la cui presenza è solo metaforica. Il film è una critica per nulla velata allo yuppismo e alla politica reaganiana, così come lo è della tivù e della società dell'apparire e del possedere. Con ribaltamento dell’assunto di Romero espresso in Zombi (1978), per Carpenter noi siamo morti viventi, o meglio, dormienti deambulanti, ma manteniamo un aspetto sano, mentre chi tira le file ha, dietro la maschera, tutto l'aspetto di uno zombi. Carpenter sottolinea anche l'egoismo e il menefreghismo di coloro che, per il loro tornaconto, sono pronti a tradire la razza umana e a schierarsi con gli alieni. Le immagini in bianco e nero della città tappezzata di scritte coercitive e subliminali colpiscono nel segno. L'idea che la classe operaia possa essere la sola a poter ribaltare una situazione distopica è risaputa ma presentata da un regista americano suona meno comune. Semplice nella messa in scena ma incisivo nel messaggio che trasmette, Essi vivono ha il beneficio di alcune scene che si fissano nella memoria con grande facilità. Poco horror, in verità, ma il risultato è sicuramente più efficente e memorabile di altri lavori di Carpenter stesso. Cult movie imperfetto, nondimeno cult e passaggio un po' obbligato per chi voglia uscire dal tracciato.
TRIVIA
⟡ Il protagonista non dice mai il suo nome né gli viene chiesto, né viene chiamato da qualcuno. Nei credits viene indicato come Nada, cioè "niente" in spagnolo.
⟡ Nei credits, lo sceneggiatore viene segnalato come Frank Armitage ma lo sceneggiatore fu lo stesso Carpenter. Il nome Armitage è un riferimento al libro “Neuromancer” di William Gibson.
⟡ La lotta fra Nada e Frank doveva durare 20 secondi ma i due decisero di pestarsi davvero evitando solo di colpirsi la faccia; Carpenter apprezzò e la scena fu tenuta tutta, per la gioia dei fan della World Wrestling Federation.
⟡ I sensori che usano le guardie sono i P.K.E dei Ghostbusters (1984).
⟡ Alla fine del film si vedono due alieni che sostengono che Carpenter e Romero sono troppo violenti: è una frecciatina contro i due critici cinematografici Gene Siskel e Roger Ebert; il primo aveva scritto parole poco lusinghiere verso la Notte dei morti viventi (1969) di Romero.
Titolo originale
They Live
Regista:
John Carpenter
Durata, fotografia
93', colore
Paese:
USA
1988
Scritto da Exxagon nell'anno 2005; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
