the Final girls

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Voto:

Meta-slasher che arriva un po’ in ritardo in tema riletture del genere quando, dopo il fondamentale Scream (1996), abbiamo avuto diversi horror che hanno squadernato le regole dello slasher: Behind the mask: vita di un serial killer (2006), per dirne uno. L’originalità della storia di Max (Taissa Farmiga), che con gli amici finisce per incanto dentro un film slasher nel quale aveva recitato sua madre defunta Amanda (Malin Akerman), nasce dalla penna di Joshua John Miller alle preso con l’elaborazione del lutto per la perdita di suo padre Jason Miller, il famoso prete Karras de l’Esorcista (1973). Questo taglio emotivo, in effetti il valore aggiunto, era stato rifiutato dalla New Line e, invece, accettato dalla Sony che, però, chiese di abbassare i toni splatter. Il risultato è poco graffiante ma anche di un certo spasso, con dialoghi ironici e tutto il tipico armamentario dello slasher con attenzione particolare al tema sesso: come noto, la final-girl in una pellicola slasher, non può che essere una ragazza verginale e la Farmiga funziona bene alla bisogna. Bella la fotografia, curata la produzione e gradevoli le protagoniste, peccato per il novello Jason Voorhees, qui Billy Murphy, ben poco incisivo. Film di scarsa memorabilità ma l’amore per il genere e le citazioni cinefile ci sono.


commercial
Titolo originale

Id.

Regista:

Todd Strauss-Schulson

Durata, fotografia

88', colore

Paese:

USA, Canada

Anno

2015

Scritto da Exxagon nell'anno 2019; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0