Follie di notte

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Voto:

Film documentaristico

LA RECE

Sexy-mondo di scarsa efficacia ma di buon potenziale cringe. Qualche pennellata di sesso forte ma non è quello il problema. Pezzo di cinema comprensibilmente dimenticato.

Sexy-mondo girato da Massaccesi e presentato da Amanda Lear alla quale vengono affidate frasi da studentessa impreparata, tipo: "Nelle notti di follie ci sono tante follie". La Lear gira ci insegna cosa sia il sesso ma solo per finta, visto che lo pseudo-documentario è composto perlopiù dalle solite scenette girate nei dintorni di Roma. Dal macero si salva solo la musica del bravo Piero Umiliani. Ma veniamo ai dettagli. Il tutto si apre con la lunghissima canzone "Follow Me" interpretata da Amanda alla quale, all’incipit e in chiusura, viene data l’occasione di pubblicizzare i suoi singoli musicali. Prima tappa: Las Vegas recuperata da un girato utilizzato in un tot di altri documentari erotici fra i quali le Notti porno nel mondo (1977); qui, una ragazza in due pezzi fa una strana caccia al tesoro. Poca roba. Ci si desta, invece, con il filmato di una setta che, nei sotterranei cittadini, compie un rito porno-satanico; l’eccezionalità sta nel fatto che il rito blasfemo si svolge al grido di "Choo Choo Sacrifice", come dire "Ciuf, ciuf, sacrificio", e i membri della setta danno vita a un improbabile trenino dell'amore. Quando si dice trash. Quindi, in un locale giapponese in cui non ci sono giapponesi, un uomo e una donna con le mani legate si strappano dei quotidiani di dosso fino a trovarsi nudi. Vabbè. A Rio De Janeiro, una donna vestita da selvaggia fa uno strip scalmanato. A Parigi due ballerini mixano “il Lago dei Cigni” con la discomusic e danzano, a loro giudizio, eroticamente. Quindi, arriva la sequenza del mago che scambia i genitali agli assistenti: lei si becca il pene e lui diventa concavo. Anche qui, trash mica da poco. Una giornalista amica della Lear si è infiltrata in un bordello di Berlino dove i più crudi gusti sessuali possono trovare soddisfazione: si tratta dello stesso finto luogo visto in le Notti porno nel mondo n.2 (1978): c'è chi si fa frustare, c'è un vecchio che si fa piantare un chiodo nel pene, e chi simula di essere morto per stimolare le fantasie necrofile del partner. Segue intervista a "i forzati del sesso", due attori porno che mostrano le loro prodezze. Qui scatta una fellatio performata da Marina Hedman, aka Frajese, aka Lothar. Il pezzo è hard e non è malaccio; almeno un po’ di coraggiosa coerenza. Poi si ripiomba nel sonno con la maga di Beirut che fa levitare i cazzi; levitare, non, più utilmente, lievitare. Viene, quindi, il turno del solito balletto afro e di un mago nano che estrae roba dal cilindro ma, poi, anche dalla capiente vagina della assistente; tutto fintissimo, naturalmente. L'ultimo filmato riguarda due donne vestite in abiti seicenteschi, o giù di lì, che si spogliano e fanno qualcosina di fiacco. Chiude il baraccone Amanda Lear entrando in discoteca in motocicletta e cantando "Enigma", una canzone della quale, comprensibilmente, nessuno conserva memoria. Follie di notte è una vera follia di mondo-movie, uno scarsissimo puzzle composto da filmati girati qua e là, e qua e là utilizzati. La Lear cerca di confermare il suo personaggio trasgressivo ma ci guadagna solo una misera finestra pubblicitaria. Joe D'Amato non è certo Jacopetti né Prosperi, e Follie di notte conferma la sua scarsa attitudine per i mondos. Già nel ‘78 la pellicola puzzava di muffa; meglio lasciarla in naftalina ma il pontenziale trash non manca.

TRIVIA

⟡ Nonostante si sia vociferato per anni che Amanda Lear fosse un transessuale operato o meno; la cosa non è assolutamente vera, eppure queste voci persistono, in una certa misura, ancora adesso. Fu Salvador Dalì, mentore della Lear, a consigliarle di fingere di essere un uomo; la donna giocò con l'equivoco per tutta la sua carriera, aiutata da una voce in effetti un po' mascolina, e la cosa si rivelò un valido escamotage pubblicitario.

Regista:

Joe D'Amato [Aristide Massaccesi]

Durata, fotografia

95', colore

Paese:

Italia

Anno

1978

Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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