Frailty - Nessuno è al sicuro
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Voto:
1979, il giovane texano Mr. Meiks (Bill Paxton), amorevole padre dei figli Adam (Matthew McConaughey) e Fenton (Levi Kreis), riceve una chiamata da Dio nella quale gli viene detto che, con alcune armi indicate da Dio stesso, dovrà uccidere i demoni che si aggirano sotto le spoglie di normalissimi esseri umani. Dio, periodicamente, offre un elenco delle vittime. I due bambini, loro malgrado, sono costretti ad aiutare il padre in questa missione delirante. Mentre il più giovane viene completamente plagiato, il più grande è refrattario e si rende conto che quello che sta accadendo è solo una carneficina. Dopo circa vent’anni, uno dei due fratelli si reca da un agente dell'FBI e rivela in flashback i misfatti della propria famiglia.
LA RECE
Thriller con colpo di coda finale che non ricevette nemmeno ai tempi l'attenzione che avrebbe meritato. C'è anche un McConaughey pre-stardom. Da recuperare.
Nonostante il poco azzeccato titolo italiano e la trama sopra riportata che sembra raccontare qualcosa di non originale, Paxton e Brent Hanley, alla sceneggiatura, riescono a dipingere un quadro neo-gotico dell'America rurale e puritana in modo sobrio, forse a tratti statico ma comunque convincente. Benché tutte le violenze siano off-screen, cosa che rimarca l'appartenenza di tale pellicola più al genere thriller che all’horror, l'inquietudine sprigionata dalla storia è notevole. Una certa lentezza del film, quindi, è forse più specchio di un ambiente culturalmente asfittico piuttosto che un difetto di produzione. Oltre alle dinamiche differenti che scuotono le menti dei due bambini, è interessante notare come i deliri del padre, omicida ma, al contempo, così incessantemente buono e comprensivo, facciano dubitare anche lo spettatore circa la pazzia dell’uomo, motivo per cui si spera che Mr. Meiks abbia, in un modo o nell’altro, ragione e non sia solamente un serial killer. Suona più come uno square-up, come un escamotage atto a ripristinare il senso di giustizia, la rivelazione finale secondo la quale il male ingenerato fosse necessario, un finale che inietta una cifra paranormale che cozza con la dimensione psicologica che aveva permeato tutta la pellicola. Il risultato conclusivo, ad ogni modo, vede un film che, pregevolmente, lascia alcuni interrogativi irrisolti tali per cui Frailty potrebbe meritare più di una visione per essere compreso appieno. Bravo Paxton, misurato dietro la macchina da presa e calato nella parte del padre visionario. Bravi i due ragazzini; a Matthew McConaughey spetterà, di lì a poco, un posto nello stardom. Consigliato soprattutto a coloro che hanno amato thriller quali Identità (2003) e Memento (2000). Peccato che non abbia ricevuto la dovuta attenzione e sia finito velocemente nel dimenticatoio.
TRIVIA
William “Bill” Paxton (1955-2017) dixit: “Ho sempre amato i film sui truffatori. Penso che i truffatori siano una cosa tanto americana quanto le torte di mele” (IMDb.com).
⟡ L’attore e regista Bill Paxton è deceduto il 25 febbraio 2017 a Los Angeles per complicazioni seguite ad un intervento cardiochirurgico; aveva 61 anni.
⟡ Bill Paxton ha usato per tutto il film la stessa lattina di birra. La sua lattina ha lo Stay-Tab, ovvero l'apertura composta dalla linguetta d'alluminio che rientra nella lattina e non si stacca; questo sistema, però, fu introdotto in USA solo nel 1985. Nel 1979, ovvero quando si svolge il film, si usava il Pull-Tab, la linguetta che si stacca. Sempre circa gli anacronismi, nella pellicola vengono mostrati i ribassamenti dei marciapiedi che permettono ai disabili di salire con la sedia a rotelle. Alla fine degli anni '70 non esistevano neppure in USA.
⟡ Alla fine del film, i due ragazzi che passano in scooter sono Matthew O' Leary e Jeremy Sumpter, ovvero i giovani attori che avevano il ruolo di Fenton e Adam.
⟡ OTIS, l'acronimo scritto sull'ascia, sta per Only The Innocents Survive, solo gli innocenti sopravvivono.
Titolo originale
Frailty
Regista:
Bill Paxton
Durata, fotografia
99', colore
Paese:
USA, Germania
2001
Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
