il Giglio nero

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Christine Penmark (Nancy Kelly) inizia a sospettare che sua figlia Rhoda (Patty McCormack) sia responsabile della dipartita di Claude Daigle, ragazzino annegato. Christine trova anche delle prove a supporto dei propri sospetti e i dubbi diventano certezze quando anche la vita del giardiniere Leroy (Henry Jones) viene messa in pericolo da un "incidente". Christine, che era stata adottata, teme che il seme malvagio della propria madre biologica, assassina condannata, abbia saltato una generazione e si sia trasmesso a Rhoda.

LA RECE

Alla radice del topos del bambino malvagio. Qui, bimba; che è ancora peggio. Il mostro non è più solo alieno od orribile, ma è grazioso e abita sotto lo stesso tetto con la famiglia media. I bambini non sono più creature intonse e intangibili.

Se ci si volesse domandare da dove originano pellicole quali Mikey (1992), l'Innocenza del diavolo (1993), Orphan (2009) o anche l'Esorcista (1973) e il Presagio (1976), occorrerebbe andare indietro al 1956 quando uscì nelle sale the Bad seed. Adattato da un'opera teatrale di grande successo negli USA scritta da Maxwell Anderson, riadattata a propria volta da una novella di William March, il Giglio nero è una pellicola che, prima di tutto, si fa beffe delle brave e belle bambine del cinema che avevano Shirley Temple (Riccioli d'Oro) e Judy Garland come massime rappresentanti. Quindi, a partire da un ribaltamento dell'infanzia come momento della vita caratterizzato da un'innocenza intoccata e intoccabile, il film prende la forma di un melodramma la cui protagonista è una bambina irrecuperabilmente malvagia in quanto il Male parte dal seme, ovveri i geni ereditati da una nonna criminale. La spiegazione deterministica appare un po' lombrosiana, ad ogni modo, la famiglia borghese anni '50 inizia a comprendere che il pericolo non viene solo dall'esterno, e con fattezze stravolte, ma può crescere sotto lo stesso tetto, indipendentemente dall'educazione, il che fu un bel passo avanti rispetto alle paure proiettive relative alla Minaccia Rossa et similia o i monster movies classici. Certo, pensare la malattia mentale come una minaccia inevitabile che si trasmetta di generazione in generazione senza che l'ambiente possa (provare a) porvi rimedio è un’altra comoda soluzione che pone la società sana in una posizione distante e differente dal problema. Riflessioni sociopsicologiche a parte, il Giglio nero è un film di un certo coraggio e, soprattutto, recitato in maniera superba: le due protagoniste Nancy Kelly e la piccola McCormack, al secolo Patricia Ellen Russo, furono candidate all'Oscar; non da meno Henry Jones nei panni del giardiniere. Il losco individuo riconosce a pelle la malvagità della ragazzina, quasi che il Male possa fiutare il Male. Il film è molto verboso, le scene di malvagità sono tutte agite off-screen o, meglio, date per agite: lo spettatore assiste solo alle loro conseguenze e alla disperazione della madre di Rhoda che, a poco a poco, mette a fuoco la malvagità della figlia, così come assiste all'indifferenza antisociale di Rhoda per le proprie azioni. L'aspetto grazioso della piccola e il suo sinistro manipolare gli adulti è qualcosa di genuinamente disturbante, nonostante, a più riprese, il film mostri i suoi annetti: staticità della regia ricalcata dallo stage teatrale, impostazione melò, dialoghi affettati. Poco male: Rhoda rimane un personaggio cinematografico indimenticabile per la sua lucida malvagità. Il finale del film, che non è quello pensato originariamente ma quello imposto dai codici etici del tempo, contraddice ciò che si è visto fino a pochi minuti prima; sconfortante square-up che, co-munque, non riesce a rovinare l’impatto generale. Come prega la pellicola stessa in conclusione, l'inusuale climax non va rivelato, anche se questo impedisce di fare ulteriori osservazioni. Di veramente inusuale c'è la presentazione dei protagonisti del film alla conclusione della storia che passano davanti allo schermo proprio come si trattasse della fine di uno spettacolo teatrale; non manca neppure uno sketch fra la mamma e la bambina che si prende due sculacciate, tanto per sdrammatizzare. Nonostante tutti i tentativi di farlo rientrare nei ranghi, questo seme malvagio è riuscito a mantenersi affascinante. Film per tutta la famiglia, nella speranza che qualcuno della nuova generazione rimanga stregato dal bianco e nero.

TRIVIA

Mervyn LeRoy (1900-1987) dixit: “Se gli attori hanno talento, sono facili da riprendere. Se non lo hanno, nulla può aiutare” (Ringler, 2000).

⟡ Rifatto con il titolo il Seme del male (the Bad seed, 1985): è un onesto prodotto televisivo in cui partecipa anche David Carradine. 

⟡ Il brano che Rhoda suona al pianoforte e che si sente durante il film è il motivetto francese “Au Claire de la Lune”. 

⟡ Il libro che Rohda dice di aver vinto a scuola, “Elsie Dinsmore”, tratta di una bambina di otto anni molto pia e religiosa; fu scritto da Martha Finley nel 1867. 

⟡ La nonna assassina di Rhoda, Bessie Denker, è un personaggio inventato mentre le altre assassine storiche che vengono citate sono esistite davvero. 

⟡ Il finale del film, quello originale, prevedeva che Rhoda sopravvivesse e sua madre morisse; il codice di autoregolamentazione cinematografica statunitense di allora, tuttavia, pretendeva che il crimine non fosse presentato in modo che i criminali l'avessero vinta. 

⟡ La grande Marlene Dietrich disse di Nancy Kelly: "Se lei avesse recitato in Europa sarebbe stata la regina delle scene. Le barbare scelte di casting di Hollywood hanno privato il mondo del suo talento". 

⟡ L'attore Robert Englund, più noto come il Freddy Krueger di Nightmare - dal profondo della notte (1984), raccontò: "Quando avevo 9 anni, andai a una festa di compleanno. Pensavamo di vedere un film di cowboy ma la programmazione andò a farsi fottere e, invece, vedemmo il Giglio nero. Terrificante. Sono rimasto terrorizzato dalle ragazzine coi codini per anni".

Titolo originale

The Bad Seed

Regista:

Mervyn LeRoy

Durata, fotografia

129', b/n

Paese:

USA

Anno

1956

Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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