Halloween ends

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Voto:

Capitolo conclusivo della trilogia di David Gordon Green esordita con Halloween (2018) scritta come riflessione sulla permeabilità al male. Il bravo ragazzo Corey (Rohan Campbell) viene ritenuto responsabile dalla società (ma non dalla legge) della morta di una bambino che doveva babysitterare e, da ciò, ne deriva una marginalizzazione che lo trasforma, comprensibilmente, in un rabbioso amareggiato che troverà in Michael Myers una sorta di maestro e modello. Ovviamente non ne può venire nulla di buono per nessuno, tantopiù per Laurie Strode, ancora una volta interpretata con intensità da Jamie Lee Curtis che, ammirevole, sorpassa sulla destra tutte le attrici e le altre rifatte come delle forsennate e ci offre il piacere di vedere una donna "di una certa età" sic et simpliciter. Vero ribellismo. Il film, però, sembra non trovare un suo binario preciso, passando da ragionamenti di emerginazione, ad altri relativi al superominismo di Myers che si ricarica uccidendo, per poi approdare allo scontro finale fra Laurie e il Mostrone che dà significato al titolo. Questa indecisione di registri narrativi lascia poco spazio al killer, qui, meno incisivo - leggi brutale - rispetto a quanto visto in Helloween kills (2021). Più interessante, magari, notare come la Haddonfield ritratta in Halloween Ends sia un luogo abitato da diverse persone sgradevoli e immersa eternamente in un mood di rancore e paura indice di un trauma mai superato che, anzi, si rinnova quotidianamente. La fine di Myers o, meglio, il modo rituale con il quale si pone fine alla sua esistenza fisica richiama le antiche pratiche di purificazione delle comunità primitive. Un male che, forse, non ha neppure più un volto preciso ma è elemento costitutivo dell'esperienza umana; da notare che la morte del bambino - pure lui un po' stronzo - cioé il male che dà il via al film, nasce da un evento accidentale. Interessante, certo, ma la decentratura da Michael dà l'impressione di un fuori tema, con tanto di apertura di troppi discorsi anche corposi che non era il caso di inaugurare per la chiusa di una trilogia. Diciamo, buon film per la domenica postprandiale.


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Titolo originale

Id.

Regista:

David Gordon Green

Durata, fotografia

111', colore

Paese:

USA

Anno

2022

Scritto da Exxagon nel maggio 2025; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0