Haunting - Presenze
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Voto:
Eleanor (Lili Taylor) e un gruppo di altre persone si recano in un tetro maniero per fare da cavie in alcuni test sull'insonnia condotti dal professor Marrow (Liam Neeson). In realtà, il professore sta studiando la psicologia della paura, e quel posto sembra essere stato costruito proprio per sollecitare terrore e isteria di gruppo. La cosa, tuttavia, sfugge di mano a tutti dal momento che quella casa ospita davvero lo spirito maligno del suo costruttore, Mr. Crain.
LA RECE
Baloccone della Dreamworks per esaltare la Zeta-Jones ed esercitarsi con SFX 3D ai tempi all'avanguardia. D'intrattenimento; qualche stoccata sinistra ma l'horror vero è altrove.
Film dalla Dreamworks e, quindi, ontologicamente mainstream e ricchissimo. Ottanta milioni di dollari spesi per rifare gli Invasati (1963) ma con un taglio moderno mirato a intrattenere il largo pubblico con una fotografia patinata, grande cura scenografica di Zanetti ed effetti digitali al tempo di prima qualità. Buon intrattenimento per 113 minuti a patto di non soffermarsi troppo su una serie di evidenti deficit: la piattezza dei protagonisti e gli stereotipi che incarnano, la recitazione non al meglio anche di attoroni quali Neeson, la trama non così avvincente e, soprattutto, paura e horror dei quali non vi è traccia. Sulla carta dovrebbe essere una pellicola neo-gotica poiché l’ambiente è un riflesso concreto delle paure dei protagonisti, di fatto, Haunting è, più che altro, un thrillerone da copertina costruito per mettere in risalto l'innegabile bellezza della Zeta-Jones che l’anno precedente era stata l’attrice più cercata al mondo sul motore di ricerca Yahoo; il tempo, però, passa, e non solo il motore di ricerca Yahoo è caduto in disgrazia ma anche la carriera della Zeta-Jones non sembra aver avuto miglior fortuna relegandola in prodotti tivù, forse anche a causa dei suoi problemi psicologici (bipolarismo) da lei stessi denunciati nel 2011. Chi ha letto l’origine letteraria “La Casa degli Invasati” di Shirley Jackson potrà confermare che questa pellicola di De Bont non ha nulla a che fare con le terrificanti pagine del romanzo giudicato come uno dei migliori libri di fantasmi di tutto il '900. Decisamente più azzeccata la prima parte nella quale gli scricchiolii e la sinistra sontuosità del maniero distraggono dall'artificiosità del resto. Con il progredire della storia, l’effettistica ha la meglio e stroppia trama, recitazione e quant'altro, proiettando lo spettatore nella casa delle streghe di Disneyworld. Di sangue non se ne vede neppure una goccia e la scena più forte, ovvero la decapitazione di un personaggio, è dry più di un Martini come si conviene a un horror per famiglie. Baloccone sinistro perfetto per una serata disimpegnata e per spettatori che scappano quando l’horror si fa davvero orrorifico. C’è chi si potrebbe accontentare di vedere la Jones in versione lesbo-spocchiosa con stivalone nero mistress. Pare un po’ poco ma, si sa, dove c'è gusto non c'è perdenza.
TRIVIA
Jan De Bont (1943) dixit: “Penso che saremo sempre in grado di trovare cose nuove. Finché le storie cambieranno e finché renderemo quelle storie interessanti, e ci faremo coinvolgere in modo emotivo, saremo sempre in grado di renderle eccitanti. Visivamente, ci sono sempre nuovi modi per reinventarle e renderle diverse” (lega-cy.aintitcool.com).
⟡ Gli scricchiolii e gli altri rumori che si sentono nella casa furono preregistrati e riprodotti durante le riprese in modo da suscitare reali e più naturali espressioni di paura da parte degli attori.
⟡ La casa del film, l’Harlaxton Manor, si trova a Grantham, Inghilterra, ed è di proprietà della University of Evansville, Indiana, USA. La magione è usata come sede per gli universitari che fanno stages e si dice che una fantasma, visto di quando in quando, abiti davvero fra quelle mura.
⟡ Il titolo pensato inizialmente the Haunting of Hill House fu cambiato anche in previsione del fatto che poco dopo sarebbe uscito nelle sale House on Haunted Hill (il Mistero della casa sulla collina, 1999).
⟡ Liam Neeson soffre di vertigini; così, nella scena in cui doveva salvare Nell sulla scala, la sua paura fu più che vera.
⟡ Liam Neeson soprannominò Catherine Zeta-Jones "The Welsh Gazelle", la Gazzella di Welsh, perché, quando facevano jogging insieme, lei lo lasciava sempre indietro. Può anche essere che Neeson, in seconda posizione, avesse una prospettiva migliore.
⟡ Per costruire il grande camino, ci si ispirò a quello che si vede nel film Quarto potere (1941). Non a caso, Zeta-Jones dice nel film che il design della casa sembra alla "Charles Foster Kane".
⟡ Si è vociferato che lo stesso Steven Spielberg avesse diretto alcune scene o avesse messo mano alla post-produzione poiché non era soddisfatto del risultato; cosa possibile, visto che la Dreamworks è sua. Queste voci, tuttavia, non sono mai state confermate.
⟡ La maggior parte degli ambienti che si vedono nel film furono ricostruiti in un hangar che aveva ospitato "The Spruce Goose", il gigantesco aeroplano costruito da Howard Huges.
Titolo originale
The Haunting
Regista:
Jan De Bont
Durata, fotografia
113', colore
Paese:
USA
1999
Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
