The Howling - Reborn. Il risveglio dei licantropi

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Voto:

Più di tre lustri dopo l'oscenamente brutto Howling: new moon rising (1994) arriva il reboot della saga nata con l'Ululato (1980). Il lavoro di Joe Nimziki, che si è occupato anche della sceneggiatura, è un film horror che si rifà al primo capitolo della saga, e che s’ispira al racconto “The Howling 2” di Gary Brander, a propria volta sospettosamente affine al sentire adolescenziale inaugurato dalla scrittrice Stephenie Meyer con i suo lavoro Twilight. Anche qui siamo alle prese con una gioventù emo che ascolta musica triste, mangia vegetariano, è romantica e s’appassiona ai film bruttarelli. Alla base di tutto, l’amore dannato per il quale si è pronti a morire o a uccidere, e pure a cambiare in fretta: lui, geek con l’occhiale, dopo aver annusato Eliana, lancia via le lenti e diventa figo; lei, prima seduttrice ribelle, si acclimata velocemente al ruolo di innocente salvabile dall'eroe. Non esattamente un plot progressista. Tecnicamente non osceno con qualche effetto speciale gradevole ma è comunque robetta. Rabbia giovanile che non graffia per un target che non è esattamente la platea più competente in ambito horror anche se, forse, crede di esserlo. Primo e unico lungometraggio per Joe Nimziki, e a buona ragione.


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Titolo originale

The Howling: Reborn

Regista:

Joe Nimziki

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

Canada, USA

Anno

2011

Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0