Infermiere maniache

Sconsigliato

Voto:

Ilsa (Hajni Brown) dirige una clinica col pugno di ferro e organizza con le sue sottomesse dei raid per procurare vittime alla sua amata Sabrina (Susanna Makay). La cosa fa innervosire Greta (Csilla Farago), l'amante ufficiale di Ilsa.

LA RECE

Terribile tentativo di erotic horror che non merita molta attenzione anche da coloro che amano l'erotismo colorato di rosso.

Pessimo pessimo film non prodotto ma distribuito dalla Troma che, esperta com'è di pellicole trash, ha fiutato una schifezza che non poteva mancare nel suo catalogo. La struttura e i personaggi del film riprendono le atmosfere del naziploitation e del WiP, non per nulla due protagoniste del film hanno nome Ilsa e Greta, memori di Ilsa la belva delle SS (1974) e Greta la donna bestia (1976). La trama sfilacciata è un pretesto per mostrare una manciata di donne succinte che si abbottonano le giarrettiere, mostrano le tette, si frustano, fanno orge e si abbandonano a pranzetti a base di lingua umana. Essendoci donne nude alquanto agitate, non può mancare il catfighting in cui due attrici se le danno di santa ragione tirandosi i capelli e scosciando a destra e a manca. Le diverse scene di sangue, non sempre ben realizzate, sono accompagnate da score musicali incongrui tipo “Il Volo del Calabrone” di Rimskij-Korsakov. Le attrici, come atteso, non sono tali ma, piuttosto, risultano un manipolo di ragazze da copertina che si improvvisano davanti alla macchina da presa. La regia è di un piattume incommensurabile e, più di una volta, si ha la sensazione di trovarsi a guardare un hard abortito, in quanto la regia e le situazioni ricalcano lo stile di un porno che non arriva mai al punto, a parte una risibile fellatio. Nota in Italia anche come Infermiere maniache, benché ufficialmente non abbia mai ricevuto una distribuzione con tale titolo, la pellicola di De Bryun fallisce su tutti i piani. Occorre essere veramente a digiuno di erotismo per esaltarsi nel vedere quattro modelle, e il regista, nell'immane intento di risultare provocanti e disturbanti. Il vero disturbo arrecato dal film è che, guardandolo, si perde più di un'ora della propria preziosa vita.

TRIVIA

Léon Paul De Bruyn (1961) dixit: “Il mio fascino per l'erotismo è probabilmente iniziato quando ho letto il lavoro di De Sade all'età di dodici anni. In segreto, ovviamente. Quando sei così giovane, quelle fantasie sadomaso fanno naturalmente una profonda impressione. Per questo motivo, inizialmente volevo diventare un romanziere ma presto ho capito che nulla è fastidioso come un brutto romanzo. Almeno un brutto film finisce dopo un’ora e mezza!” (schokkendnieuws.nl).

⟡ Il film è dedicato a Ilona Staller (Cicciolina), Jeff Koons e Tracy Lords. Le due donne sono state star del porno mentre Koons è un artista popolarmente noto per essere stato il primo marito di Cicciolina. 

⟡ Ecco una frase del film per capire come le piccole stupide censure vadano a colpire anche pellicole che non ha senso vengano prese di mira da traduttori bacchettoni. In un passaggio viene detto: "He once eaten my pussy, that is why I guarantee the quality of his tongue"; questa la traduzione corretta: "Lui una volta mi ha leccato la figa, ecco perché garantisco sulla qualità della sua lingua". Questa, invece, la frase nella versione italiana: "Il poveretto (?) ha leccato il mio corpo quindi posso garantire la qualità della sua lingua".

Titolo originale

Maniac Nurses

Regista:

Harry M. Love [Léon Paul De Bruyn]

Durata, fotografia

75', colore

Paese:

USA, Belgio

Anno

1990

Scritto da Exxagon nell'anno 2012; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

commercial