Jeepers Creepers - il Canto del Diavolo 2

Prosegue la leggenda del Creeper, creatura alata, cannibale ed omosessuale. Horror non di prima fila ma dinamico e non sciatto.

Dopo il buon ritorno di pubblico ottenuto da Jeepers Creepers (2001), Victor Salva ci riprova organizzando un hostage-movie sulla falsariga de lo Squalo (1975) con uno scuolabus perso in mezzo al nulla, come fosse una barca nel mare, perimetrata da una mostruosa minaccia, e una serie di sfortunati dalla personalità non approfondita. L'unico attore che ne esce bene è Ray Wise che, con quella faccia allucinata, non sembra essersi ancora ripreso dalla morte di Laura Palmer (Twin Peaks, 1990-1991). Meno banale il fatto che da un assedio vissuto in pochi metri quadri si passi a una condizione agorafobica, nel momento in cui i ragazzi escono dal bus e iniziano a correre a casaccio nei campi aperti, facili prede del Creeper che volteggia e scende in picchiata come un falco. Il volo, capacità del Creeper abbozzata nel primo film, sembra che qui sia l’unica cosa che sappia fare ma, almeno, migliora l’aspetto del mostro. Ancora presente una sottile vena omosessuale: non solo uno dei ragazzi viene tacciato di essere gay ma, soprattutto, il mostro sceglie maschi, ne sente l'odore, li bracca. Pur mancando di dialoghi validi e di originalità, la pellicola sa ancora intrattenere.

⟡ Il regista Salva, di solito, fa una comparsata nei propri film ma questa volta non c'era occasione di avere un ruolo, seppur minimo. Il suo volto, comunque, appare su una rivista quando il Creeper attraversa il tetto del bus. 

⟡ È dato come presupposto che il Creeper cacci ogni primavera. Tuttavia, nella scena iniziale, le piante di mais si mostrano piene di pannocchie che, però, non maturano fino alla fine dell'estate ed anche in autunno; in primavera, il mais viene piantato. 

⟡ Nel primo film, Salva stesso pose la regola secondo la quale il Creeper mangia ogni 23 anni per 23 giorni, il che, però, comportava che il sequel si sarebbe dovuto svolgere nel futuro, ma il regista sapeva che i produttori non l'avrebbero concesso. Francis Ford Coppola, produttore esecutivo, ebbe un'idea: strutturare l'azione nei medesimi 23 giorni del primo film, per la precisione il 23esimo giorno.