una Lama nella notte

Slasher low-budget con velleità femminista (o tendente a non voler scontentare le femministe). Encomiabile anelito? Risultato terribile.

Produzione slasher di Roger Corman di una vacuità eccezionale, il cui timone fu offerto alla signora Carol Frank, assistente alla regia di the Slumber party massacre (1982), per fugare le lamentele delle femministe che vedevano nel genere slasher una mera occasione di reificazione della donna. Visto il risultato, nessuno si è lamentato che la Frank non sia più stata chiamata a dirigere un film. A parte la peculiare scelta per la sedia registica, una Lama nella notte non si configura come una rilettura originale del genere. Prodotto di cassetta, il film poggia la sua trama sulla sopracitata pellicola dell’82 facendo, poi, leva su alcune suggestioni provenienti da Nightmare - dal profondo della notte (1984) e, soprattutto, da Halloween - la notte delle streghe (1978) ma condite da scene di omicidio senza nerbo che vedono al centro un killer di rara inefficacia espressiva. Ma tutti, qui, sono micidiali. La protagonista, caruccia e ormai da anni non più attrice ma impegnata come attrezzista in ambito cinematografico, prese sul serio il ruolo di verginale final-girl: quando le fu chiesto da copione di mostrare il seno al pari delle coprotagoniste, Angela si rifiutò minacciando di mollare il set e, perciò, le costruirono scene, come quella della prova abiti, nelle quali lei se ne sta seduta sul letto mentre le amiche fanno le oche e indossano i reggiseni. E dire che la Frank ha scritto pure la sceneggiatura. Dimenticabilissimo con due seguiti: Sorority house massacre II (1990) e Hard to die (1990).

⟡ Nessun dato, per ora.