the Last broadcast
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Voto:
Il giornalista e regista David Leigh (David Beard) presenta un dossier che cerca di svelare i retroscena della morte dei presentatori della trasmissione "Fact or Fiction?", Stefan Avalos e Lance Weilter. I due, per recuperare gli indici di ascolto dello show, avevano organizzato uno spettacolo in diretta via internet mentre soggiornavano in un bosco che si pensava funestato dal Diavolo del Jersey. David vuole fare luce sul mistero dopo aver ricevuto per via anonima il "last broadcast", ovvero un filmato inedito fra i cui fotogrammi si nasconde il volto dell'omicida.
LA RECE
Indie pionieristico ma poco noto: il primo film realizzato col PC e, di fatto, la fonte d'ispirazione (non dichiarata) di the Blair Witch Project; quindi, alle fondamenta del mockumentary e del found footage moderno.
Film al quale lo stranoto e originalissimo the Blair witch project (1999) deve moltissimo e che, a propria volta, deve molto al nostrano annibal holocaust (1980). In questo caso specifico si tratta di un vero e proprio mockumentary, molto più verosimile nella sua ricostruzione documentaristica di quanto non abbia fatto the Blair witch project ma anche, per lo stesso motivo, più asettico e amatoriale. Se la tensione manca, cosa invece presente nel film del ’99, d'altra parte il film di Avalos e Weiler riesce ad andare più a fondo relativamente alla riflessione sui limiti e il senso di filmare qualcosa a tutti i costi; riesce anche ad avvincere nel momento in cui il giornalista David si fa aiutare da una montatrice per scoprire cosa nasconda la misteriosa pellicola. Il finale è valido ma spalanca un sacco di interrogativi che portano lo spettatore a provare per the Last broadcast un sentimento ambivalente fra lo stupore per aver visto qualcosa di originale e la delusione di veder conclusa la storia in una maniera affrettata, mal fatta e incongrua; parole fumose, mi rendo conto, ma che evitano lo spoiling. The Last broadcast, comunque, attacca con più vigore l'idea di home-made e la mania della real-tv di quanto abbia fatto the Blair witch project e rimane, a livello concettuale, un valido esperimento fatto in tutta economia e girato con una professionalità più che discreta. E poi, che sia dato a Cesare quel che è di Cesare: il film del ’99, sostanzialmente, plagiò questa pellicola indie.
TRIVIA
Stefan Avalos (1968) dixit: “The Last broadcast […] l’abbiamo girato con quella che allora era - inaudito! - una macchina fotografica digitale. Lo abbiamo montato a casa, sui nostri PC! E non avevamo i soldi per fare una stampa cinematografica che era l'unico modo, a quel tempo, per proiettare un film […] Abbiamo organizzato questo road show e abbiamo dovuto attrezzare ogni cabina di proiezione con un proiettore, dischi rigidi, server digitali e satellite, perché abbiamo effettivamente scaricato il film via satellite. […] Tutti ci davano dei pazzi. Ora è la norma. Poi l'abbiamo presentato in anteprima al Festival di Cannes. […] Tutti dicevano: "Cosa stanno facendo questi pazzi americani con il loro video digitale? Merde!" (hammertonail.com).
Lance Weiler dixit: “Scrivi, riprendi e monta il più possibile. Più lo fai e più bravo diventi. Guarda cosa fanno gli altri. Se c'è qualcuno che rispetti, fai una ricerca su come è arrivato al punto in cui si trova. Non arrenderti. Se hai l'impulso e il desiderio, le cose troveranno una quadra” (zomboscloset.com).
⟡ The Last broadcast è considerato il primo film fatto al PC poiché filmato, editato e proiettato digitalmente.
Titolo originale
Id.
Regista:
Stefan Avalos, Lance Weiler
Durata, fotografia
86', colore
Paese:
USA
1998
Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
