Late Night with the Devil - In onda con il diavolo
Voto:
Jack Delroy (David Dastmalchian), conduttore televisivo in crisi che cerca disperatamente di battere negli ascolti il rivale Johnny Carson, si convince che mostrare un esorcismo in diretta tv possa essere la mossa giusta per fare ascolti. Fra gli ospiti c’è chi considera l’occulto una frode (Ian Bliss) ma la presenza della piccola e traumatizzata Lilly (Ingrid Torelli) accompagnata dalla sua tutrice dott.ssa June-Ross Mitchell (Laura Gordon) promette un ghiotto spettacolo. Le cose andranno malissimo.
LA RECE
Trasformazione della televisione in medium necromantico, nella quale e tramite la quale la comunicazione elettronica diventa letteralmente evocazione spiritica. Il maestro di cerimonie di questo sabba visivo è il presentatore stesso, creatura dannata ab ovo. Film dentro il film, televisione dentro la televisione, realtà dentro la finzione.
I fratelli australiani Cairnes orchestrano con Late Night with the Devil un'operazione meta-cinematografica semplice e, al contempo, straordinariamente sofisticata e curata che attacca la psicopatologia mediatica e, per estensione del concetto, la psicologia stessa del potere che chiede di trovare eterna rappresentazione; un case study di quello che Jean Baudrillard teorizzava in Simulacres et Simulation (1981) come "iperrealtà": la televisione non più finestra sul mondo, ma realtà autonoma che divora e ricrea il proprio referente. Ma andiamo con ordine. La cornice è quella dei “Late Night Show” statunitensi degli anni ’70-’80, tipo il Johnny Carson, il cui corrispettivo Italiano più noto può essere rintracciato nel Maurizio Costanzo show. Si trattava, in origine, di piccoli palcoscenici nei quali l’intimità domestica si è progressivamente trasformata in “res pubblica”, fino all’espansione attuale della creazione video che vede la fine stessa del concetto di privato e, come detto poco sopra, la sostituzione della creazione alla realtà; cioè, è reale solo se è in video. I Cairnes, con una brillante scelta di casting, danno il ruolo principale ad un attore, a mio avviso, eccellente, quel David Dastmalchian troppe volte, forse per le sue caratteristiche somatiche, relegato a ruoli da caratterista (sovente nei panni di un folle). Qui veste alla perfezione l'abito buono dell’uomo mediatico, narciso ma oggetto vuoto se posto al di fuori delle sue schiavizzanti logiche di visibilità. Per far scalare alla trasmissione i vertici dei dati di ascolto, tutto si può fare e tutto deve essere fatto. Ecco che, dunque, si fa sensato il tentativo di contatto medianico con il demone che soggiorna in una ragazzina salvata da una setta (la memoria vola alla strage di Waco, Texas, 1993). In una cornice che richiama la tv di allora, fra formato 4:3 e una color correction che integra anche l’aberrazione cromatica tipica del televisore a tubo catodico, si concretizza, secondo le tipiche espressioni del cinema esorcistico, un Male che, lì, forse, è sempre stato e che porta il presentatore ad un destino che da sempre sembrava segnato, come un novello Jack Torrence. Si parte con un incipit, ammissione dei registi, influenzato dal famigerato mondo-movie, The Killing of America (1981) per poi approdare a tutta una serie di suggestioni: Quinto potere (1976), Re per una Notte (1982), I Carnivori venuti dalla Savana (1980) e, ovviamente, l’Esorcista (1973) sulla base, però, moderna del found footage. Il crescendo funziona, il mood è quello giusto, il finale straborda ma se non ci fosse stata una rappresentazione visiva forte si sarebbe trattato di un drammatico più che di un film horror, quindi, ben venga la chiusa caotica. Il prodotto degli australiani resta un po’ nelle seconde file ma trattasi di horror ben curato, sia tecnicamente, sia a livello recitativo, diverso dalle comuni visioni e capace di arrivare un po’ dopo nella mente dello spettatore, a schermo spento. Non è poco. Consigliato.
TRIVIA
Colin Cairnes (1958) dixit: “Non abbiamo fatto satira. Penso che sia solo il nostro tipo di sensibilità e il nostro gusto. Non ci dispiace prendere in giro i personaggi e un certo ambiente, quel mondo televisivo in cui è tutta una questione di glamour, celebrità, fama, fortuna. Penso che sia solo il nostro istinto a fare un po' di frecciatine, a criticare in modo abbastanza gentile; amiamo i nostri personaggi, ma amiamo anche tenerli sulle spine e mettere in discussione le loro scelte.” (Roughcutfilm.com).
⟡ Il personaggio di Carmichael è chiaramente basato su James Randi (1928-2020), mago di talento che divenne un famoso dissidente psichico e fondò un istituto che offriva una grossa ricompensa a chiunque fosse in grado di riprodurre i suoi presunti poteri paranormali in condizioni controllate. Nel corso di decenni, nessuno è stato in grado di vincere il denaro.
⟡ Pare che Stephen King abbia amato il film che a lui è stato dato in anteprima da visionare.
⟡ In un'intervista rilasciata a The Hollywood Reporter, Cameron Cairnes ha fornito dettagli sul programma di produzione, sul processo di ripresa e sul design del film: "Abbiamo avuto 20 giorni in studio, essenzialmente in un'unica location su un set a 360 gradi. Abbiamo girato il film come se fosse uno show televisivo, con tre telecamere in funzione per tutto il tempo. C'era la tentazione di girare con tutte le vecchie telecamere a tubo d'epoca, ma con gli effetti, le esigenze e tutto il resto abbiamo finito per girare in digitale, ma abbiamo girato con tre telecamere sempre in funzione. Per la scenografia, l'ispirazione è stata quella dei game show e dei talk show di quel periodo, ma abbiamo avuto la fortuna di avere uno scenografo che ha lavorato in quell'epoca nelle TV locali, tra cui un programma musicale molto popolare chiamato "Countdown" (1974). Credo che per lui sia stato fin troppo facile ideare quel design. E quella tavolozza di marroni, arancioni e beige. Sembrava un'idea dell'epoca e noi l'abbiamo accettata".
Fast rating
Titolo originale
Id.
Regista:
Cameron Cairnes, Colin Cairnes
Durata, fotografia
90', colore
Paese:
Australia, USA, EAU
2023
Scritto da Exxagon nell'agosto 2025 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
