i Carnivori venuti dalla Savana

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Voto:

Mick (Don Scardino), partito da New York City, arriva a Fly Creek per incontrare la sua bella Geri (Patricia Pearcy). La cittadina rurale è stata da poco colpita da un temporale che ha abbattuto un pilone dell'alta tensione, e quest'ultimo, scaricata a terra l'elettricità, ha portato dei terribili vermi carnivori a uscire dal sottosuolo. Mick e Geri saranno i primi a accorgersi della strisciante invasione.

LA RECE

Cult personale ma, in effetti, non è granché eccellente. Tuttavia, il verme come protagonista horror ha il suo viscido fascino. Per un pomeriggio disimpegnato.

Masse informi composte da decine di migliaia di vermi che invadono stanze e corpi umani? Delizia e mio personalissimo cult che vidi su una rete regionale nei primi anni ottanta mentre ero a casa dei nonni: storie di vita e malavita. Il verme come elemento orrorifico è da tempo caratterista riconosciuto ma difficilmente è divenuto protagonista attivo. In i Carnivori venuti dalla savana, l'anellide ha il suo momento di gloria. Il genere natural-horror, anche noto come animal-horror, ha avuto celeberrimi esempi agli inizi degli anni '60 (uccelli.html, 1963) ma è assurto davvero a sottogenere negli anni '70 gralo Squaloo (1975) e alla successiva ondata di pellicole in cui la natura "gone wild": il Cibo degli dei (1976), Pirana (1978), Grizzly l'orso che uccide (1976), l'Impero delle termiti giganti (1977), l'Orca assassina (1977), Slugs - vortice d'orrore (1988), Ticks - larve di sangue (1993) sono solo alcuni esempi di un soggetto che, se pur spesso trattato in maniera balzana, ha riscosso un discreto successo fra gli appassionati. Squirm, titolo originale che rende meglio la materia viscida e contorta dei piccoli e aggressivi protagonisti, conosce bene il proprio pubblico e gioca o si adagia sulle convenzioni regalando qua e là qualche momento sufficientemente disgustoso. Più che il vero e proprio mare galleggiante di vermi, il quale anche a un occhio poco attento risulta essere composto da controfigure di gomma, esaltano e disgustano i compiaciuti primi piani dei vermi che estroflettono le loro bocche dentate mentre un sapiente sottofondo di effetti sonori da risacca melmosa sottolinea il tutto. Il lavoro del giovane effettista Rick Baker (Videodrome, 1983; Batman Forever, 1995; il Pianeta delle scimmie, 2001; Hellboy, 2004) si fa notare soprattutto grazie al volto di un villico che finisce penetrato da diversi vermi. Il regista Lieberman, ai tempi venticinquenne, dirige in modo funzionale senza eccessivi lazzi ma sa maneggiare la materia: dà allo spettatore ciò che vuole dopo averlo sobbollito con un lungo preambolo, per poi citare ironicamente la scena della doccia di Psyco (1960) sostituendo alle coltellate i vermi che escono dal bocchettone dell'acqua. Gli attori sono decenti anche se non insostituibili: i due protagonisti reggono l'azione discretamente, il resto del cast impersona personaggi macchiettistici come il poliziotto pomposo che, manco a dirlo, sottovaluta il pericolo verminoso finché non si ritrova circondato dalle belve proprio mentre si concede una sveltina. Film senza troppe pretese ma con quella atmosfera da pellicola di seconda serata e canale tv regionale che se ci si incappa a spettacolo iniziato, si rimane lo stesso a guardare tanto ci si raccapezza. Horror per tutti, soprattutto per quelli a cui fanno schifo i vermi: otterranno la migliore risposta fisiologica. Voto cinque per onestà intellettuale ma il cuore mi dice sette. Scatta la media.

TRIVIA

Jeff Lieberman (194 7) dixit: "È buffo, non ho un particolare feeling verso i miei film. La percezione che ho di loro si gioca sulle reazioni che ne hanno avuto gli altri nel corso degli anni. Il fatto che siano rilevanti per una seconda e ora anche per la terza generazione è sbalorditivo per me, perché il mio pensiero non è mai andato oltre al fatto di completarne uno e passare al successivo e poi, si spera, farne un altro ancora" (comingsoon.net).

- Accadde negli anni '80 che il canale televisivo newyorkese WPIX-TV trasmise il film in bianco e nero. Al posto di lamentarsi, il regista Lieberman chiamò la stazione televisiva per dire che aveva davvero amato il modo in cui il suo film risultava in versione monocromatica. In effetti, il regista consiglia a tutti di guardare il suo film in bianco e nero, basta togliere saturazione all'immagine tramite le impostazioni dello schermo. 

- Kim Basinger fu provinata per il ruolo di Geri ma venne rifiutata. Il regista Lieberman ricorda: "Kim Basinger abitava da quelle parti [intorno a Port Wentworth, Georgia, dove fu girato il film]. Era una ragazza bellissima, ancora sconosciuta. Voleva la parte a tutti i costi ma io, che in queste cose sono un po' stupido, ho pensato: "Chi crederebbe che una così attraente possa essere la ragazza della porta accanto in una fattoria di vermi?". Quanto sono stato stupido! A parte il fatto che lei era effettivamente una campagnola, avrei dovuto pensare: "Chi è il pubblico che va a vedere questo tipo di film? Giovani e adolescenti. E un adolescente in piena crisi ormonale chi vorrebbe vedere nuda sotto la doccia coperta da vermi, Kim Basinger o Patricia Pearcy? Be', lasciamo perdere ... " (Nocturno dossier 37; 2005).

- Sylvester Stallone "perseguitò" gli agenti di casting per poter ottenere il ruolo di Roger, il villico che desidera Geri.

- Lieberman ebbe l'idea del film ripensando a un'esperienza vissuta da piccolo. Il fratello maggiore del regista compiva esperimenti presi da una rivista scientifica: in uno di essi, trovato del terriccio umido, il fratellone c'aveva inserito i fili elettrici di un trasformatore per trenini elettrici. Scaricando il massimo voltaggio nel terreno, venivano fuori i vermi da esso ma, quando i due ragazzini puntavano una forte luce verso gli animali per vederli meglio, questi sparivano in quanto si comportavano come se fossero fotofobici.

Titolo originale

Squirm

Regista:

Jeff Lieberman

Durata, fotografia

100', colore

Paese:

USA

Anno

1976

Scritto da Exxagon nell'anno 2004; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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