the Mystery of Mary Celeste

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Voto:

Anton Lorenzen (Bela Lugosi) s'imbarca sulla Mary Celeste. Durante una terribile tempesta, l'equipaggio si accorge che a bordo c'è un assassino e, a poco a poco, tutti vengono uccisi finché ne rimane solo uno.

LA RECE

Melodramma gotico marino che rappresenta uno dei primi tentativi del cinema britannico di competere con Hollywood nel genere horror. Risultato modesto e fiaccato, oggi, dalla perdita di girato. La performance di Lugosi, magnetica e sottile, anticipa altre sue performance in ruoli di "red herring" atmosferici.

Anche noto come Phantom ship, titolo della distribuzione statunitense, questo film è uno dei più arcani prodotti Hammer nonché il primo horror-thriller prodotto dalla casa inglese; per la precisione, si tratta della seconda pellicola prodotta dalla Hammer, la prima, contemporanea, fu the Public life of Henry the ninth. La sorte della Marie Celeste rappresentava, almeno ai tempi, un grande mistero insoluto e, a quanto sembra, anche la MGM aveva pensato a una riduzione cinematografica della storia, qualcosa da far seguire al successo de la Tragedia del Bounty (1935). Invece, fu la Hammer a realizzare uno dei primi ghost-ship movie della storia e, cosa più importante, ingaggiando come protagonista Bela Lugosi, il quale realizzò, così, la sua prima e unica collaborazione con la Hammer. Lontano dall'interpretazione offerta in Dracula (1931), Lugosi dimostra, qui, la sua grande versatilità con una performance di livello, una versatilità pressoché sconosciuta al grande pubblico che ha legato il volto dell’attore a quello del vampiro. Due, tuttavia, i grossi problemi con the Mystery of the Mary Celeste, uno strettamente tecnico e l'altro narrativo. Originariamente, il film durava 80 minuti ma l'unica versione accessibile ai nostri giorni dura poco più di un'ora: gli altri minuti sono andati irrimediabilmente perduti. Nei titoli di coda, infatti, compaiono i nomi di tre attori che nel film non appaiono minimamente e, per di più, era presente una parte processuale che non avremo mai il piacere di vedere. Chiaro che il film completo doveva avere un impatto ben differente dato che 20 minuti in meno non sono pochi. L’altro limite è relativo all’impostazione melò che rende i primi trenta minuti di visione davvero lenti: vengono presentati i personaggi e i loro affari di cuore in un modo così approfondito da far pensare che ciò fosse utile e connesso a quei venti minuti ora perduti. In un film la cui durata si limita a un’ora, una prima parte tediosa, e qui si tratta di noia stile anni ’30, può essere un pretesto più che sufficiente per un'immediata entrata in letargo davanti allo schermo. Se si tiene duro, tuttavia, con l'inizio degli omicidi sulla nave, il film inizia ad assumere un tono molto più interessante e Bela Lugosi, il cui ruolo nella prima metà della pellicola è marginale, può finalmente entrare a pieno regime. Lo svolgimento dei fatti, come atteso, è alquanto prevedibile, così come il whodunnit; nonostante ciò, il finale è decisamente sinistro e misterioso. Apprezzabile la fotografia di Günther Krampf, già celebre per il suo lavoro in Nosferatu (1922), a trasforma gli spazi angusti della Mary Celeste in passaggi gotici di ombre minacciose. The Mystery of the Mary Celeste rimane una vecchia pellicola ostica adatta solo ai più motivati che, magari, hanno anche voglia di informarsi sul vero caso della Mary Celeste, il brigantino canadese divenuto archetipo della nave fantasma; a un normale fan dell’horror basti conoscerne il titolo e la presenza dell’attore principale.

TRIVIA

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

Id.

Regista:

Denison Clift

Durata, fotografia

62', b/n

Paese:

UK

Anno

1934

Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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