Nekromantik 2

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Voto:

La bella infermiera necrofila Monika (Monika M.) ruba dal cimitero il cadavere di Rob che si era suicidato per la disperazione di essere stato lasciato dalla fidanzata. Monika se lo porta a casa e lo cura con amore ma, intanto, inizia a frequentare Mark (Mark Reeder), un giovane doppiatore di film hard che s’accorge che la donna ha strani gusti sessuali; Mark non ha considerato il triangolo che Monika ha già messo in opera.

LA RECE

Se il primo capitolo era una brutale decostruzione dell'amore romantico, qui sembra di intercettare una meditazione sul desiderio femminile e sulla necrofilia come metafora della nostalgia cinematografica. E le femministe s'incazzarono.

Sequel forse non necessario e, ai tempi, preso di mira da alcune associazioni femministe tedesche per la scena che vede un gruppo di donne assise a gustarsi patatine e uno shockumentary in cui una foca viene uccisa e squartata. Eppure, questo secondo episodio è migliore di Nekromantik (1987) da molti punti di vista. Non mancano le attese efferatezze, ma Buttgereit cura maggiormente la regia e si sforza di creare un'atmosfera cronicamente melanconica. Sembra che ci sia la volontà di dare alla pellicola un’aura d’essai, sia nelle riprese sia tramite l'omaggio a Louis Malle (la Mia cena con André, 1981), con grandi silenzi e tempi dilatati. Il livello splatter è attenuato, escludendo gli ultimi cinque minuti che doppiano in violenza visiva il finale del primo film e portarono la pellicola nell’aula di un tribunale tedesco. Si percepisce un miglioramento della tecnica e il prodotto finito risulta meno poveristico del suo predecessore, il regista alterna momenti di gore estremo - la famigerata "scena del pene" rimane uno dei momenti più controversi del cinema underground tedesco - a sequenze di un certo lirismo visivo. Sembra di cogliere in questo sequel delle questioni relative alla natura del desiderio, dell'amore e della memoria cinematografica; la scena in cui Monika guarda vecchi documentari naturalistici mentre accarezza parti del corpo mummificato del suo amante defunto diventa, nelle parole della scrittrice Kier-La Janisse: "una meta-riflessione sul voyeurismo cinematografico e sulla natura necrofila dell'esperienza filmica stessa". Tuttavia non sembra di assistere ad un'evoluzione così marcata nella poetica di Buttgereit. Quello che si può concludere è che Nekromantik 2 sia semplicemente un seguito che spinge un po' avanti gli eventi della storia già presentata ma che non porta nessuna nuova linfa nel panorama ultragore che Buttgereit stesso aveva così decisamente rimodellato solo quattro anni prima. Per stomaci fortissimi.

TRIVIA

Jörg Buttgereit (1963) dixit: "Volevo fare un film sul vero amore. A volte il vero amore richiede solo un po' più di formaldeide del solito".

⟡ La pellicola è bandita in diversi paesi fra i quali Australia e Finlandia. In Germania è vietata ai minori di 18 ma, fino a poco tempo, fa era bandito e il solo possesso comportava la denuncia. 

⟡ Monika M. ha partecipato anche alla creazione delle musiche. L’attrice apparirà anche nel film Schramm (1993) dello stesso regista.

Titolo originale

Nekromantik 2: Die Rückkehr der liebenden Toten

Regista:

Jörg Buttgereit

Durata, fotografia

104', colore

Paese:

Germania

Anno

1991

Scritto da Exxagon nell'anno 2007; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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