Nelle pieghe della carne
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Voto:
Una casa sinistra è abitata da Lucille (Eleonora Rossi Drago) e dai suoi due figli, Falesse (Anna Maria Pierangeli) e Colin (Emilio Gutiérrez Caba) fra i quali intercorre una strana relazione. Il padre è scomparso in mare tredici anni prima, o almeno così si racconta in famiglia. Meglio non essere ospitati dalla disfunzionale famiglia, a meno che non si voglia perdere la testa. Non metaforicamente.
LA RECE
Giallo ma, in effetti, meglio definirlo, come scrisse qualcuno, "psicodramma barocco", in cui trauma, sessualità e violenza si intrecciano in una spirale allucinatoria che sfida ogni convenzionale categorizzazione. Tra avanguardia ed exploitation.
Una testa che rotola sul pavimento. Così si apre Nelle pieghe della carne, uno dei più bizzarri gialli di casa nostra girato dal Bergonzelli di Delirio di sangue (1988) che tentava l'argentata, ma più freak, fra traumi edipici e psichedelie alla Polselli (Riti, magie nere e segrete orge nel trecento, 1973), lasciando intenedere che Bergonzelli, più che cavalacare l'onda dello spaghetti giallo di maggior richiamo, guardava più verso il surrealismo di Buñuel e al cinema d'avanguardia. La trama è decisamente ingarbugliata e abitata da personaggi che poco hanno a che fare con il plot principale. Surreale quanto basta, il film mescola, senza imbarazzo, incesto, sequenze di campi di concentramento nazisti, bagni nell'acido, nudità e violenze; c'è pure un accenno di rape & revenge. La non linearità della faccenda si risolve solo nell'ultimissima parte, cosa che, per chi non ama il giallo, potrebbe essere troppo tardi. Cast altrettanto bizzarro. C'è Anna Maria Pierangeli di Lassù qualcuno mi ama (1956), un tempo nota come amante di James Dean, pure lei morta tragicamente e precocemente solo un anno dopo la realizzazione di questo film. L'attrice, forse anche per sue personali tribolazioni, entra bene nei panni della strana Falesse, benché la sfiorita freschezza del suo volto mal si accorda con un personaggio che dovrebbe avere circa vent’anni. Sempre relativamente agli svarioni cronologici, la madre di Falesse è Lucille, cioè la Rossi Drago (Dorian Gray, 1970) di soli sette anni più anziana della Pierangeli; Drago che, per inciso, dopo questo film si ritirò dalle scene. Chissà. A portare brio sul set ci pensa il caratterista Fernando Sancho (X-312: flight to hell, 1970) con un ruolo sleaze che comporta, ai danni dello spettatore, un nudo integrale. Cattivo e anche morbosetto, Nelle pieghe della carne ha un numero sufficiente di carte nel mazzo per divertire (leggasi far ridere) l'appassionato di giallos, tenuto anche conto del rendimento generale di Bergonzelli che, con pellicole del calibro di Daniela minislip (1979), non è che proiettasse negli occhi dello spettatore ampi orizzonti artistici.
TRIVIA
Sergio Bergonzelli (1924-2002) dixit: “Allora la distribuzione era un po’ più modesta di quella che c’è adesso, perché erano gli indipendenti regionali […] A noi c’hanno fatto vivere abbastanza… difficile, tentando di continuare a fare la produzione e, quindi, a prendere sostentamento dal nostro mestiere. E poi incocciavamo nella censura, e quindi dovevamo trovare un modus vivendi. Ci sono dei film che non abbiamo neanche più dichiarato al Ministero perché poi ci bloccava e i soldi erano stati spesi” (Italia Taglia, 2001, TELE+, MiBACT).
⟡ Anna Maria Pietrangeli fu trovata morta il 10 settembre del 1971 nella sua casa di Beverly Hills, a soli 39 anni. La causa della morte fu un'overdose di barbiturici. Riguardo al suo rapporto d'amore con il bello e maledetto James Dean, l'attrice disse: "Lui voleva che lo amassi incondizionatamente ma Jimmy non era capace di ricambiare l'amore [...] Era quel tipo di ragazzo problematico che voleva essere amato davvero tanto. Io ho amato Jimmy come non ho amato nessun altro in vita mia ma non sarei mai riuscita a dargli l'enorme quantità d'amore di cui lui aveva bisogno. Amare Jimmy era qualcosa che poteva svuotare una persona" (IMDb.com).
⟡ Tra i doppiatori della pellicola ha lavorato Gigi Reder (1928-1998), il Filini di fantozziana memoria.
⟡ Il coproduttore spagnolo stampò la pellicola in 70 mm ma in Italia non c'erano sale adeguate a proiettare quel formato.
Regista:
Sergio Bergonzelli
Durata, fotografia
88', colore
Paese:
Italia, Spagna
1970
Scritto da Exxagon nell'anno 2009; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
