Nelle tenebre della metropoli

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Voto:

Il compositore George Harvey Bone (Laird Cregar) è uno schizofrenico la cui follia viene attivata dall'ascolto di suoni acuti; quando George perde la testa può uccidere per poi non ricordare nulla. Le donne in relazione con l’uomo rischiano parecchio. Lo psicologo Allen Middleton (George Sanders) sospetta qualcosa, anche se non ha nessuna prova tangibile.

LA RECE

Tra il gotico vittoriano e modernismo urbano, film che si muove con eleganza tra le ombre dell'horror psicologico e le convenzioni del noir. L'ultimo film di Laird Cregar.

Dopo il grande successo de il Pensionante (1944) ci volle poco perché il regista e il protagonista di quel film fossero chiamati all'appello per fare coppia in una nuova produzione che avesse gli stessi toni. Nelle tenebre della metropoli s'ispira a un racconto del drammaturgo Patrick Hamilton che ridisegna il mito di Jack lo Squartatore in chiave squisitamente psicopatologica, secondo un modello che verrà spinto da Hitchcock e poi diffuso in altri ambiti e da molti altri registi. All'ombra della pellicola del ‘44, il film non presenta solo il duo regista-protagonista ma riprende la location londinese e l'ottimo George Sanders che, nel precedente lavoro, vestiva i panni dell'ispettore, e anche qui funzionerà come chiave di volta per la soluzione del caso. A differenza di successivi film psicologicamente più accurati, Nelle tenebre della metropoli non offre particolari spunti di spiegazione relativi al motivo per cui l'ascolto di suoni acuti attivi la follia omicida, semplicemente tutto si gioca sul valore drammatico della psicopatologia e su quello orrorifico delle conseguenze della stessa. Quindi, grandi primi piani del faccione dello sfortunato attore Cregar che suda e strabuzza gli occhi nel momento dello shift fra equilibrio mentale e raptus. È chiaramente una lettura dai forti toni popolari e melodrammatici potenziata dal fatto che le situazioni più cruente vanno sempre a discapito del sesso debole. La scena migliore del film, nella quale la suspense travalica i modi e la sensibilità del vecchio cinema, vede la deposizione di un cadavere di donna in cima al falò organizzato nella piazza della città, mentre tutta la gente guarda e crede che Bone, mascherato e irriconoscibile, stia mettendo a bruciare un manichino; la scena verrà ripresa ne il Mostro delle nebbie (1954) altro film di Brahm. Nonostante i toni melò e la prevedibilità degli eventi, il film sa tenere sulla corda e dimostra le potenzialità di un attore che non ha avuto la possibilità di regalare una successiva prova del suo talento.

TRIVIA

John Brahm (1893-1982) dixit: “Mio zio, Otto Brahm, all'inizio del secolo, fu un produttore teatrale molto rispettato in Germania e, attraverso lui, da ragazzo, ho visto le produzioni del Faust e de I Nibelunghi. Ero affascinato dall’oscurità e dal fantastico anche da bambino; gli spettacoli di marionette che venivano in città interpretavano sempre Faust e il diavolo. Mio zio Otto mi ha permesso di lavorare a Vienna e a Berlino quando ero conosciuto come Hans Brahm. Non ho iniziato a dirigere film fino al mio quarantaduesimo anno. Un vecchio!” (sumishta.com).

⟡ Questo fu il sedicesimo e ultimo film di Laird Cregar che morì per le conseguenze di una dieta drastica il 9 dicembre 1944; più notizie sulla sua triste sorte nella sezione Falling Stars.

⟡ Lo scrittore Stephen Sondheim ha riferito di aver usato questo film come fonte d'ispirazione nello scrivere "Sweeney Todd". 

⟡ Alla fine, compare una scritta indicante il fatto che esso viene distribuito fra le truppe USA dislocate in tutto il mondo e impegnate a combattere la Seconda Guerra Mondiale.

Titolo originale

Hangover Square

Regista:

John Brahm

Durata, fotografia

77', b/n

Paese:

USA

Anno

1945

Scritto da Exxagon nell'anno 1945; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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