il Mostro delle nebbie

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Voto:

Il prestigiatore Don Gallico (Vincent Price) debutta a teatro con un grande trucco ma lo spettacolo gli viene rovinato da Mr. Ormond (Donald Randolph) che, tramite cavilli legali, gli sequestra gli oggetti di scena per cederli al mago Rinaldi (John Emery) ben più famoso e redditizio. Gallico ucciderà Ormond e, grazie alle proprie capacità di trasformismo, ne assumerà l'identità; lo stesso farà con Rinaldi.

LA RECE

Difficile catalogarlo: tra l'horror gotico (o melò noir) e lo showbiz drama che caratterizzò parte della produzione degli anni '50. C'è qualcosa di gradevolmente meta-testuale nel modo in cui il film usa l'illusionismo come metafora del cinema stesso. Toni melò, però, un po' indigesti.

Titolo italiano quanto mai insensato visto che non c'è nessun mostro se non il buon vecchio Vincent Price nei panni del mago pazzo, quindi mostro umano semmai, e la nebbia altro non è che la romantica bruma di foggia ottocentesca. The Mad magician fu il tentativo di dare un seguito al successo di la Maschera di cera (1953) che vedeva come protagonista il magnetico Price e utilizzava il 3D; la pellicola del '53 risultò essere il maggior successo fra quelle che, negli anni '50, utilizzarono tale tecnologia. Anche il Mostro delle nebbie fece ricorso alla tridimensione, il che spiega alcune riprese atte ad esaltarne la resa: il distributore di volantini con mano allungabile, il mago che tira carte al pubblico e altre sequenze trasformano lo spettatore in un membro del pubblico diegetico, creando un effetto meta-cinematografico. La regia andò a John Braham che ottenne un discreto successo con gli psycho-thriller il Pensionante (1944) e Nelle tenebre della metropoli (1945), porta qui quella stessa sensibilità visiva europea vagamente espressionista, ma che a metà degli anni ‘50 aveva visto affievolirsi la sua buona stella a Hollywood. Il film ha un impianto melodrammatico non sempre esaltante ma nel complesso si salva per le solide interpretazioni di attori di mestiere. Il plot si contorce eccessivamente quando Don Gallico sente la necessità di travestirsi da tutti coloro che uccide e affitta una stanza nei panni di Ormond. Nondimeno, si assiste a qualche siparietto interessante: lo scambio delle teste sulla carrozza, l'utilizzo della sega rotante e un conflitto finale che vede in azione la nuova invenzione di Gallico: il Crematorium. Un nome, una garanzia. Interessante Mary Murphy nel ruolo dell'assistente del mago, la quale porta una presenza moderna in un film non esattamente tonico, incarnando uno sguardo femminile investigativo in situazioni che, di norma, vedevano le donne unicamente in ruolo di vittime. Il Mostro delle nebbie è soprattutto una buona occasione per vedere il bravo Price, ai tempi 39enne, in un ruolo al quale lui infonde quella sua peculiare miscela di vulnerabilità e megalomania che diventerà il suo marchio di fabbrica; un ruolo che, peraltro, Price trovava allettante, dato il suo interesse personale per l'arte della prestidigitazione. Il film, tuttavia, non ha un gran mordente; il bianco e nero è affascinante ma il melodramma affossa il thrilling.

TRIVIA

⟡ Si tratta del primo film a essere stato trasmesso in tivù in 3D, ovviamente quello con gli occhialini di carta. 

⟡ Il regista prese spunto da una sequenza già presentata in Nelle tenebre della metropoli quando si vede Don Gallico che piazza un cadavere su una pira mentre tutti, esalatati dalla festa, credono si tratti di un manichino.

Titolo originale

The Mad Magician

Regista:

John Brahm

Durata, fotografia

72', b/n

Paese:

USA

Anno

1954

Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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