Nightmare beach - la Spiaggia del terrore
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Voto:
In una località balneare della Florida, Diablo, il capo di una gang motociclistica, viene mandato sulla sedia elettrica per aver ucciso una ragazza ma è stato un errore giudiziario compiuto dal poliziotto Strycher (John Saxon), infatti, il vero killer colpirà ancora. Skip (Nicolas De Toth), con l'aiuto di Gail (Sarah Buxton), si mette in cerca dell’amico Ronnie, anche lui vittima del killer motociclista che uccide le sue vittime folgorandole.
LA RECE
Cross-pollination cinematografica, film un po' americano e un po' de noantri. Formulaico ma, forse, è Lenzi cha ha giocato a manipolare i cliché del genere con quella particolare irriverenza tipica del cinema italiano di serie B, creando una sorta di meta-slasher ante litteram. E poi le tette, certo...
Film frutto della collaborazione produttiva con gli statunitensi che chiesero ad Umberto Lenzi di scrivere due sceneggiature per la realizzazione di due pellicole. Se il primo lavoro composto con Vittorio Rambaldi, fratello dell’effettista Carlo, esita in Rage: furia primitiva (1988) con regia affidata a Rambaldi, la seconda sceneggiatura va a creare Nightmare beach, con disappunto di Lenzi che avrebbe voluto girare Rage. Con Alex Rambaldi come effettista e Simonetti alle musiche, Lenzi volò in Florida di malumore finendo per disconoscere e firmare come Harry Kirkpatrick uno slasher d’ambientazione marittima che si svolge durante lo Spring Break - infatti è noto anche come Welcome to Spring Break - ovvero una settimana di bagordi a base di musica, alcol e sesso. Ciò dà la possibilità a Lenzi di arricchire la storia del killer motociclista con tutta una serie di sequenze, assolutamente mal integrate nel racconto, che illustrano contest del tipo Miss Maglietta Bagnata, elevando la presenza dei seni al ruolo di protagonisti come non si vedeva dai tempi dei nudie cuties. Questi siparietti allegrotti che nulla aggiungono di essenziale, d'altra parte, non tolgono nulla a una storia che progredisce come un canonico slasher con il piccolo difetto che l'identità del colpevole è intuibile fin dalle prime immagini. Non importa, Nightmare beach è l'occasione per godersi un thriller con una sceneggiatura passabile, un gruppo di attori discreti e alcune uccisioni ben realizzate. A dirla tutta, il killer col casco perennemente in testa non è che sia il massimo come icona horror e, in più, il suo modus operandi ripetitivo (usa la corrente elettrica) non fa certo di ogni delitto un momento di originalità. Pur con grammatica incerta, la pellicola regge e, a differenza di altri consimili, riesce a inserire momenti comici in maniera fluida e a dare spazio a diversi personaggi poi trascurati nello sviluppo. Nel ruolo principale, Nicolas De Toth, figlio del regista de la Maschera di cera (1953), che non proseguirà la carriera d'attore per dedicarsi al montaggio (l’Uomo bicentenario, 1999; Terminator 3, 2003; Die Hard, 2007; Wolverine, 2009). La protagonista di turno è la bella e imbronciata Buxton, presente anche in Rage, alla quale spetterà una carriera nelle produzioni tivù. John Saxon è calato senza difficoltà nel ruolo della vita, quello del duro, in questo caso poliziotto. Particina anche per Michael Parks, attore la cui enorme caratura professionale verrà riconosciuta tardivamente; Tarantino lo vorrà in Kill Bill: Vol 1 (2003). Il film di Lenzi, in fondo, funziona anche senza troppe velleità artistiche, impressionando non tanto per gli omicidi ma per le terribili acconciature e l'inqualificabile abbigliamento anni '80; imperdibile il gruppo pop-punk che si pubblicizza in questo film (e già in Rage) cantando “Say the World” e riassumendo tutto il trash di un decennio. Io, però, è meglio che taccia, visto che al tempo giravo col cinturone El Campero. Rimanga fra noi.
TRIVIA
Umberto Lenzi (1931-2017) dixit: “La critica italiana in quel periodo era dominata da un eccesso di contenutismo e non obbediva ai ruoli della narrazione e dello spettacolo, dell’intrattenimento; erano ruoli della politica, dovevano piacere ai giornalisti del Manifesto e dell’Unità. E ci trattavano da fascisti, ci trattavano da reazionari, mentre avrebbero dovuto trattarci da grandi registi” (Iachetti, 2017).
⟡ Nessun dato, per ora.
Regista:
Harry Kirkpatrick [Umberto Lenzi]
Durata, fotografia
90', colore
Paese:
USA, Italia
1988
Scritto da Exxagon nell'anno 2014; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
