Non aprite quella porta - Parte 2
-
Voto:
La DJ Vantia “Stretch” Brock (Caroline Williams) riceve una telefonata che documenta in diretta il massacro di due giovani uccisi da Leatherface (Bill Johnson). Il tenente “Lefty” Enright (Dennis Hopper) contatta la ragazza e la convince a trasmettere quella terribile registrazione nella speranza che la famiglia di folli la contatti; non solo la contatteranno ma sia Leatherface sia il pazzo Chop Top (Bill Moseley) la andranno a prendere direttamente alla stazione radio.
LA RECE
Hooper sperimenta un orrore che si fa commedia senza privarlo del suo potere sovversivo; con il senno di poi, appare come un precursore di quella tendenza postmoderna che avrà il suo zenit con Scream (1996). Risultato, però, fuori dalla memorabilità.
The buzz is back. Grandi aspettative per questo progetto realizzato dai creatori del film del ‘74 dopo che i fan avevano aspettato dodici anni che Hooper ed Henkel riesumassero Leatherface. Grande delusione del pubblico e relativo flop al botteghino da attribuirsi più al paragone con l'inarrivabile modello che con demeriti intrinseci della pellicola. Hooper, invece di riproporre l'orrore viscerale del suo precedente film, optò per imbastire un horror quasi comico che facesse delle ambientazioni e della scenografia il punto forte; la corsa della protagonista in un tunnel addobbato di lampade deve aver colpito non poco la fantasia Rob Zombie (la Casa dei 1000 corpi, 2003). Questa volta, il regista non lesina in sangue e, coadiuvato dall'effettista Tom Savini, ci mostra spellamenti e squartamenti cedendo alle richieste del pubblico anni '80. Peccato che tanto Grand Guignol smorzi la tensione già di per sé minata da una protagonista che non fa altro che urlare. Il bravo Dennis Hopper appare e scompare dalla scena in un ruolo che non riesce a sfruttarne le potenzialità. Interessante, comunque, notare come nel film nessun personaggio sia gradevole e un'atmosfera malsana si respiri anche al di fuori del covo della famiglia cannibale. In questo, il regista instilla una negatività forse superiore al suo precedente lavoro. Debole nella prima parte, il film ripropone nella seconda le scene più note della pellicola del ’74. Da segnalare il fatto che in questo sequel si danno alcune spiegazioni sull'origine della follia del Nonno al quale sarebbe finita qualche rotella fuori posto dopo aver perso il suo posto di lavoro al mattatoio; ma forse uno che impazzisce di dolore per aver perso il lavoro in un mattatoio, bene bene non stava già prima. Film ancora godibile, soprattutto se messo a confronto coi successivi. Seguito da Leatherface - non aprite quella porta III (1990).
TRIVIA
James Mangold (1963) dixit: “Dovremmo scrivere più grandi ruoli per le donne, punto. Un altro problema è che i film sono generalmente fatti per ragazzi di 14 anni, e i ragazzi di 14 anni vogliono guardare eroi d'azione di 25 anni” (IMDb.com).
⟡ Il regista Hooper e il soggettista Kim Henkel, in origine, avevano pensato di realizzare un seguito che fosse incentrato su un'intera città di cannibali. Il titolo sarebbe stato Beyond the valley of the Texas chainsaw massacre.
⟡ La foto di gruppo che appare su alcune locandine del film, ricalca quella di Breakfast club (1985).
⟡ Quando i censori UK fecero sapere alla Cannon, produttorice del film, che avrebbero tagliato quasi 25 minuti di pellicola, quella decise di non distribuire il film nel Regno Unito.
⟡ Il film è bandito in Australia ma è stato trasmesso da un canale tivù via cavo.
⟡ Tobe Hooper appare nei panni di un uomo che si diverte a una festa.
⟡ Quando il film fu sottoposto al giudizio dell'MPAA, ricevette l’X rating al pari di un porno, al che si decise di distribuirlo come "unrated", cioè non sottoposto al visto di censura. Ciò, tuttavia, per un film, implica che molti cinema non accettino di proiettarlo.
⟡ Jim Siedow (Drayton) è l'unico attore presente anche nella pellicola del 1974.
Titolo originale
The Texas Chainsaw Massacre 2
Regista:
Tobe Hooper
Durata, fotografia
100', colore
Paese:
USA
1986
Scritto da Exxagon nell'anno 2005; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
