Nudo e crudele
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Voto:
Film documetaristico
LA RECE
Tardivo mondo di scarso successo. Passa alla storia per il finto pasto dell'alligatore che sbrana un uomo ma di shock exploitation vero c'è, piuttosto, l'operazione di cambio sesso. Altre cose curiose fra mondo-movie classico e shockumentary.
Tardo mondo-movie che ricalca lo stile dei classici del genere (Mondo cane, 1962); anche la voce di Romano Malaspina suona come quella di un narratore d'antan. Il genere, però, era ormai in fase calante, e inoltre, negli ultimi anni, i mondos erano degenerati nello shockumentary (le Facce della morte, 1978): il pubblico non era in cerca di cose nuove ma di reiterazioni estremizzate, e i tempi lo permettevano. Era quindi possibile mostrare nudità e scene scioccanti senza troppi sotterfugi, benché gli amanti dei mondos accettassero di buon grado qualche ricostruzione fittizia con comparse prezzolate. Quindi, Nudo e crudele, con un pacato tono da documentario semiserio, infarcisce la sua inchiesta con sesso e morte. Il risultato non è dei migliori ma, ai tempi, fece un gran successo al botteghino sottolineando il più che ventennale interesse per i mondos da parte del pubblico. Il lavoro di Albertini passerà alla storia per la scena fintissima dell'alligatore che, in Florida, sbrana un ranger: la gente sul posto è impotente di fronte alla tragedia, le telecamere tremano e riprendono come posso e, soprattutto, come devono; in pochi secondi, l'uomo viene fatto a pezzi. Le qualità del film, però, stanno altrove. C'è il parto visibile ad inizio film, la partita a calcio con una lattina al posto del pallone fra un gruppo di poveri storpi, la processione in Giappone con i mega falli propiziatori, e il pitone Lotar che si mangia un sacco di coniglietti tranne uno del quale, così si dice, si sarebbe innamorato. Questi i filmati veri. Fra essi dovrebbe trovar posto anche l'operazione del cambio di sesso con penectomia e ricostruzione chirurgica di vagina e vulva: peccato che il risultato finale sia un falso, nel senso che viene mostrata una neo-vulva ma una originale. Il fake non finisce qui. Di grande portata trash l'adescatrice araba, sesta moglie dello sceicco Abdullà; la donna non è assolutamente araba e si vede lontano un miglio. Trash anche i babbuini frigidi curati con un televisore che trasmette scene di sesso fra scimmie. Ultra freak gli uomini proboscide africani con il pene lungo cinquanta centimetri; quello che ce l'ha di trenta si vergogna. Grasse risate. Altra falsità, la scena del cannibalismo tribale con masnada di donne a seno nudo che ballano felici dopo che il nuovo re ha mangiato il cuore del padre morto. Titanica la sequenza che vede uno stupratore punito con il taglio del pene, dal momento che quest'ultimo è un arnese semi-eretto di pongo. A ben vedere, in Nudo e crudele ci sono parecchie riprese di organi sessuali maschili in varie fogge: totem di legno, vibratori, peni umani e animali. Il pene alla riscossa. Ciò che resta è poca roba: i soliti spogliarelli, la solita Las Vegas culla della decadenza occidentale, e la millenaria prostituzione. C'è anche un missionario che insegna ai cannibali la religione e poi loro se lo mangiano. Irriverenze oratoriali. Buone, però, le musiche di Nico Fidenco. Seguirà il poco visto Mondo senza veli (1985) sempre di Albertini.
TRIVIA
⟡ Nessun dato, per ora.
Regista:
Albert Thomas [Adalberto "Bitto" Albertini]
Durata, fotografia
96', colore
Paese:
Italia
1984
Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
