Nuovo Punk Story
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Voto:
La borghesuccia Peggy (Mink Stole) e la sua grassa cameriera Grizelda (Jean Hill) fuggono di casa dopo la morte del marito della prima; Grizelda ci si era seduta sopra. Le due arrivano a Mortville, villaggio abitato da criminali e retto dalla demente regina Carlotta (Edith Massey). Là, Peggy e Grizelda si uniscono alla lesbica mascolina Mole (Susan Lowe) e all'amante di lei, Muffy (Liz Renay). Si avranno problemi quando Carlotta sceglierà come sua principessa la spocchiosa Peggy con la quale pianifica di diffondere la rabbia in tutta Mortville.
LA RECE
L'anarchico di Baltimora ci racconta una fiaba mostruosa. La trama è la febbrile narrazione portata sulla scena dall'anti-recitazione dei protagonisti. Parodia grottesca delle fiabe Disney, eccovi introdotti in un mondo al contrario in cui i virtuosi devono morire.
Nuovo punk story: la "favola mostruosa" di John Waters, come definita da lui stesso. Dopo gli sfinteri dilatati di Pink flamingos (1972) e i problemi femminili di Female trouble (1974), Waters fa emergere l'ennesima commedia irriverente, prima di piegarsi alle ragioni economiche con Polyester (1981) e Hairspray (1988) prodotti dalla New Line Cinema; l'ultimo, così accessibile, da poter essere ridotto a musical nel 2007. Non è comunque il caso di Desperate living, primo lungometraggio di Waters distribuito in Italia e favolaccia che, per nulla velatamente, è parodia di una lotta di classe in cui i brutti e sporchi fanalini in coda della società fanno il culo a una borghesia brutta e sporca pure quella. John Waters, non il più dotato dei registi, ce la mette davvero tutta per rendere sgradevole la fiaba con la regina cattiva e i popolani in rivolta: operazioni di cambio sesso (e pene posticcio, poi reciso brutalmente), nudi integrali assai distanti dal bello, necrofilia e chi più ne ha più ne metta. Chi ha già visto Pink flamingos non avrà particolari sorprese e, in buona misura, quel film era anche più ributtante di questo, ributtante in una peculiare accezione positiva applicabile solo ai lavori del regista di Baltimora; niente merda di cane da mangiare, tanto per intenderci. Oltretutto, Pink flamingos, al di là dell'eccesso, non aveva una trama particolarmente avvincente. Cosa diversa per Nuovo punk story, unico film watersiano del periodo super-trash a essere stato doppiato in italiano e, quindi, capace di farci godere le dovute trivialità. La storia regge e lo spettacolo non si riduce a mero freak show ma, a voler essere bonari, ci si può fare conquistare dalle sorti dei protagonisti e dalle macchinazioni della perversa regina Carlotta, per inciso la Egg Lady del film del ‘72. La costruzione dei personaggi e il livello recitativo sono sicu-ramente più studiati che in passato, anche se la portata programmaticamente trash dell'operazione annichilisce l'attenzione dello spettatore rispetto alle possibili qualità tecniche. Ai nostri giorni, il potenziale iconoclasta dell'operazione un po' si perde. Nell'era digitale, nella quale i più disparati s’immolano allo sguardo altrui sui social offrendo con orgoglio e gratuitamente il loro potenziale trash, chiaro che la grassa afro-proletaria Grizelda a letto con la diafana e spocchiosa borghese Peggy dice poco; a maggior ragione, la presenza di donne omosessuali e transessuali. Però, del vecchio Waters piace ancora la sua capacità di dire tanto e di dirlo eccessivamente, usando una lorda comicità per esplicitare temi anche drammatici, a differenza di altri che, ammantati di drammaticità, hanno fatto ridere. Film non per tutti e del quale facilmente si potrebbe fraintendere il senso e il linguaggio. Nuovo punk story non è un film nel quale s'incappa per caso e Waters è uno che si fa trovare se lo si vuole cercare; tuttavia, una volta avvenuto l'incontro e superato l'iniziale sbigottimento, ci si affeziona.
TRIVIA
⟡ La trans Divine, protagonista di Pink flamingos, doveva avere il ruolo di Mole ma non poté partecipare al film in quanto già impegnata in un tour teatrale che la legava con un contratto di esclusiva. Anche David Lochary, protagonista maschile del film del ‘72, doveva lavorare in Nuovo punk story ma, prima dell'inizio delle riprese, morì dissanguato per una caduta su cocci di vetro causata dallo stato confusionale indotto dalla fenciclidina, più nota come PCP o polvere d'angelo.
⟡ Il nome della lesbica Muffy gioca in modo scoperto con il termine slang “muff”, vulva, vagina. Quest’ultimo riprende per similitudine il muff, ovvero il manicotto di pelliccia che le donne di un tempo usavano d’inverno per tenere calde le mani. In termini slang, la locuzione "muff diving" indica un cunnilinguo particolarmente intenso, tipo immersione subacquea! anche il nome di Mole è un riferimento sessuale, infatti "mole" è la talpa, lasciando intendere una donna che scava nel buco. Delicatissimo.
⟡ Con Nuovo punk story, Waters prende un po’ in giro il bel film drammatico lo Specchio della vita (1959) e subisce a propria volta una rivisitazione in chiave comica, ma più moderata, in Nient'altro che guai (1991), il primo film diretto da Dan Aykroyd.
⟡ Nel castello di Carlotta compare un ritratto di Charles Manson, marchio di fabbrica nei film di Waters. Oltre a ciò, a Mortville qualcuno grida "Squeaky Fromme, where are you when we need you?". Lynette "Squeaky" Fromme fu una seguace di Manson che tentò di assassinare il presidente Gerald Ford (the Manson family, 1997). Nella “reggia" di Carlotta compare anche una foto di Hitler e una di Idi Amin Dada, dittatore ugandese.
⟡ I giornali del tempo si rifiutarono di pubblicizzare il film usando la locandina sulla quale compariva un ratto cucinato davvero dallo scenografo Vincent Peranio.
⟡ Alcuni spettatori, indispettiti non poco per la scena del bambino nel frigorifero, s’infuriarono davvero quando vennero a sapere che quello mostrato era il secondo ciak.
⟡ Le comparse di Mortville erano, per la maggior parte, senzatetto portati in loco con un pullman: la crew dovette lavorare velocemente per evitare che queste comparse iniziassero ad allontanarsi dal set.
⟡ Gli scarafaggi che Peggy e Grizelda sono obbligate a mangiare davanti alla Regina erano, in realtà, delle uvette.
⟡ L'attrice Susan Lowe, nel film la sgraziata lesbica Mole, era, in effetti, una donna carina. I suoi figli, vedendo il suo aspetto stravolto per la parte, rimasero sconvolti al punto che il matrimonio della Lowe rischiò di naufragare.
Titolo originale
Desperate Living
Regista:
John Waters
Durata, fotografia
90', colore
Paese:
USA
1977
Scritto da Exxagon nell'anno 2012; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
