Ragazza tutta nuda assassinata nel parco

-

Voto:

Muore il ricco Wallemberger: la sua assicurazione sulla vita è di un milione di dollari. A indagare ci si mette l'investigatore assicurativo Chris Buyer (Robert Hoffmann) seguito a ruota dall'ispettore Huber (Adolfo Celi). La famiglia Wallemberger ha belle donne e segreti da offrire.

LA RECE

Brescia, non il miglior cine-giallista su piazza, si lancia ardimentoso sui binari dell'argentiano e del giallo lenziano. Risultato assai modesto e teste di serie sprecate.

Alfonso Brescia è passato alla storia del cinema italiano per i suoi lavori con Mario Merola (il Mammasantissima, 1979; Zappatore, 1980; Carcerato, 1981) ma, nel decennio '70, si cimentò col giallo, ottenendo risultati non proprio esaltanti. Nato su una sceneggiatura titolata Prater shock poi riscritta come Quella maledetta casa vicino alla fungaia, il film, grazie al cielo, cambiò ancora nome e andò a recuperare il Robert Hoffmann di Spasmo (1974) mettendolo in arcione a un plot che vede un inghippo assicurativo poi rivelatosi una vendetta privata in un finalone da manuale con il colpevole che sciorina il movente soliloquiando di fronte a un quadro. Brescia ordisce un arzigogolo di quelli che ti confondi con i nomi, fa ciondolare la storia fra il presente e la Seconda Guerra Mondiale, aggancia gli stilemi argentiani (telefonata anonima, guanti neri, …) ma in una prospettiva esangue, recupera il gotico con la villa e pure il sexy-giallo per il complotto familiare. L’affastellamento non paga e Ragazza tutta nuda assassinata nel parco, già irritante per quella sua mancanza di articolo, finisce per essere percepito come un esercizio poco ispirato con qualche momento riuscito (l’omicidio nel parco divertimenti poi ripreso da Lenzi in Gatti rossi in un labirinto di vetri, 1974) immerso in moltissimi altri momenti di noia sottolineati dai soliti primissimi piani dermatologici. Imperdonabile l’avarizia circa il fattore erotico, avendo nel cast quella semidea di Pilar Velasquez. Peggio ancora che ad Adolfo Celi e Philippe Leroy siano stati assegnati ruoli che riescono magistralmente a svalutare le capacità di entrambi. Blando ma, comunque, non sconsigliato in senso assoluto; diciamo roba adatta unicamente agli appassionati. Per una volta, poi, il titolo rispecchia qualcosa che si vede realmente nel film.

TRIVIA

⟡ Nessun dato, per ora.

Regista:

Alfonso Brescia

Durata, fotografia

95', colore

Paese:

Italia, Spagna

Anno

1972

Scritto da Exxagon nell'anno 2011 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

commercial