Resident evil: the final chapter
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In un pianeta Terra ormai ridotto all’osso dal Virus-T, Alice (Mil-la Jovovich) trova l’insperato aiuto della Regina Rossa che ha i suoi buoni motivi per voler tradire e distruggere la Umbrella Corporation; ciò può avvenire grazie al rilascio nell’aria dell’antivirus sviluppato in gran segreto e tenuto nascosto nell’Alveare. Alice deve tornare alla fonte di ogni male accompagnata da un manipolo di superstiti.
LA RECE
Prodotto secondo spudorate logiche d'incasso, Anderson conclude la sua esalogia facendo tornare tutti all'Hive originale e chiudendo il cerchio narrativo con una rivelazione sulle origini di Alice. La regia adottà una frenesia di montaggio con oltre 3000 tagli. Nonostante il titolo prometta una conclusione definitiva, qui c'è il rischio di un seguito.
Ennesimo ritorno della premiata ditta di famiglia Anderson-Jovovich con anche il debutto sugli schermi della prima figlia dei due, Ever Anderson, nei panni della Regina Rossa alla quale viene garantito il maggior numero di battute da recitare. Ritorno pure di Ali Larter nei panni della combattiva Claire Redfield e di tutto l’armamentario action che ha contraddistinto il franchise fin dal primo capitolo Resident evil (2002). Ormai, il pianeta è una roccia arrugginita infestata da mostri e gli umani sono meno di un centinaio; non è chiaro, in questa moria, chi siano i manutentori dell’Alveare della Umbrella Corporation. Sta di fatto che, in tale cimitero planetario, la multinazionale del Male prospera in attesa dello sterminio totale che, come il diluvio biblico, permetterà la rinascita di una nuova umanità posta sotto il controllo della Umbrella. Il Virus-T, scopriamo ora, era stato diffuso con questo fine. Motivo in più per fare incazzare la supereroina Alice che non manca di aiutarci a raccapezzarci nella storia tramite un riassuntone iniziale. Anderson riprende il 95% delle sequenze con telecamera a mano per imprimere dinamismo all’azione e le nuove possibilità digitali regalano visioni originali e ben renderizzate. Se si evita di impuntarsi sulle assurdità, quali la discussione finale sulle quote aziendali in un mondo dove non ci sono più umani né diritto societario, ci si può divertire senza troppe pretese, pur necessitando di avere un po’ di affetto (poco) e conoscenza della storia e dei personaggi. La saga, giunta al quinto episodio, dovrebbe concludersi qui, stando al titolo ma, a monte di un budget di 40 milioni di dollari ne ha incassati 312, cosa che potrebbe spingere a un ulteriore sequel e, a quanto pare, a un serial tv. Ma come fanno a incassare così tanto dopo tutti questi anni con un horror-action? Semplice, è action ed è stato doppiato anche in Tamil, la lingua di 64 milioni di fieri indiani che sono sciamati tutti a vedere un film “fatto per loro” con tanto di brano musicale in lingua madre inserito nel film. Mica scemi i produttori.
TRIVIA
⟡ La produzione del film fu funestata da gravissimi incidenti. La stuntman Olivia Jackson patì un incidente in moto durante le riprese e si ferì così gravemente che le dovettero amputare un braccio. A Ricardo Cornelius, membro della crew, andò peggio: un fuoristrada Humvee scivolò da una piattaforma rotante alla quale era stato mal assicurato e travolse Ricardo schiacciandolo contro a un muro ed uccidendolo. Il film è stato dedicato a lui.
⟡ La lavorazione del film avrebbe dovuto iniziare nell’autunno 2013 ma il progetto subì un ampio ritardo poiché Milla rimase incinta del secondo figlio.
⟡ Il film si svolge tre settimane dopo gli eventi descritti in Resident evil: retribution (2012).
⟡ Ad alcuni Youtubers che si trovavano a Cape Town (Sud Africa) per una convention, fu data la possibilità di apparire nel film come zombi.
⟡ Sulla fiancata del fuoristrada Hummer che si vede ad inizio film, si legge la sigla BSAA, acronimo di Bioterrorism Security Assessment Alliance, ovvero la task force antiterroristica inventata per il videogame.
⟡ Busani "Alisdair" Ncube, un nativo dello Zimbabwe, viaggiò 1600 Km con il sogno di poter partecipare al film come comparsa ma terminò i soldi prima di arrivare a destinazione.
⟡ L’orologio da polso indossato da Alice che le indica il conto alla rovescia è il fitness smartwatch Garmin Vivofit.
⟡ Il mostro volante che si vede ad inizio film è un “Jabberwocky”, un riferimento al lavoro dello scrittore Lewis Carroll e del suo “Alice nel paese delle meraviglie”. Per la precisione, l’aspetto del mostro si rifà all’illustrazione di John Teniel per il romanzo di Carroll “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò”. Jabberwocky è un termine minestrone che con il tempo, in inglese, ha assunto il significato di “nonsense”.
⟡ I filmati di infanzia di Alicia Marcus sono, in effetti, veri filmati della famiglia Anderson nei quali si vede la piccola figlia Ever.
⟡ Il make-up che rende Milla Jovovich anziana necessitava di 4-5 ore per essere realizzato
Titolo originale
Id.
Regista:
Paul W.S. Anderson
Durata, fotografia
107', colore
Paese:
USA, Germania, Francia, Canada, Sud Africa, Australia, UK, Giappone
2016
Scritto da Exxagon nell'anno 2020 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
