Revenge

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Voto:

Ma non lo sa Jen (Matilda Anna Ingrid Lutz) che mettersi con un uomo sposato è una gran fregatura? No, non lo sa e, sciocchina col culo sodo (cosa ribadita visivamente e verbalmente nel film), Jen fa la provocante sia con il suo ricco macho Richard (Kevin Janssens) sia con i due amici viscidi Stan e Dimitri. Oltretutto, mica persone gradevoli da frequentare e senza manco parlare di violenza sessuale. Per me l'orrore era già servito a questo livello. Il commentario femminista della regista al suo esordio, invece, inizia e finisce circa il seguente punto: la donna provocante merita lo stupro? Ovviamente no. Però, neppure noi meritiamo un moderno rape & revenge che nulla aggiunge al sub-genere se non le nudità del cattivo ma bello Janssens e una Jen che recupera la salute dopo traumi estesi grazie all’energizzante e stupefacente effetto del peyote. Fra le pellicole R&R, questa si distingue per cura della messa in scena e uno stile visivo ipersaturato e allucinatorio. Tuttavia, seppur cattivello e con sangue, le cose davvero graffianti rimangono sempre nel vecchio quartiere di Vibenius (Thriller - a cruel picture, 1974) e Zarchi (Non violentate Jennifer, 1978). Qui, l'empowerment femminile(ista) mi pare un po' d'accatto e senza la reale capacità di non fare sconti e sovvertire lo sguardo maschile. Ecco perché non lo inserisco nella sottocategoria "donna"; a mio parere, dice poco della donna e/o dell'abuso legato al genere e, se mai lo dice, ripete cose già straviste. Tutto molto banale, bello ma banale. Che poi è una valida sintesi dei tempi.


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Titolo originale

Id.

Regista:

Coralie Fargeat

Durata, fotografia

108', colore

Paese:

Francia, Belgio

Anno

2017

Scritto da Exxagon nell'anno 2021; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0