Riflessi di paura
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Voto:
Ben Carson (Kiefer Sutherland), ex poliziotto con passato difficile e problemi d'alcolismo, trova lavoro come custode notturno presso il Mayflower, grande magazzino che, negli anni '50, era stato distrutto da un incendio. Gli specchi del Mayflower mostrano all’uomo immagini di gente defunta e sembrano anche avere il potere di uccidere le persone in essi riflesse. Lanciatosi in un'indagine privata, Carson scopre che gli specchi vogliono che si rifaccia viva una tale Esseker. Per l'ex poliziotto, l'avventura diventa una corsa contro il tempo, anche perché si nasconde dietro lo specchio sta attentando alla vita di sua moglie Amy (Paula Patton) e di loro figlio.
LA RECE
Horror soprannaturale con atmosfera claustrofobica e alcuni effetti gore notevoli che riadatta il coreano Into the Mirror. Sceneggiatura prevedibile ma buone sequenze di tensione visiva.
In teoria, remake di Into the mirror (2003); in pratica, Alexandre Aja e lo sceneggiatore/produttore/scenografo Gregory Levasseur prendono il soggetto del film coreano e pongono modifiche tali da cambiarne la natura: puro paranormale questo, giallo-paranormale quello orientale. Il tema del doppio, caro ad Aja Alta tensione (2003), diventa, in Riflessi di paura, l'occasione di escogitare diversi quadretti inquietanti e, con gusto molto occidentale, dar vita a una pellicola orrorifica d'impianto soprattutto thriller e dinamico. Le situazioni sinistre e potenzialmente spaventose sono diverse: riflessi improvvisi, gente che si specchia e il riflesso rimane lì dopo che la persona s'è allontanata, belle donne che si scardinano la mascella ed altre trovate che, però, lasciano l’impressione che Mirrors si riduca all’ennesimo esercizio filmico. Aja non riesce a creare un vero senso di minaccia e lo spettatore resta, quindi, in attesa del successivo riflesso che lo colga di sorpresa. Tutto il film si regge su una sospensione delle leggi di natura, il che sta bene, ma il finale straborda, portando il protagonista alla rissa con un demone reincarnato. Comprensibile disappunto per una pellicola che se la gioca sull’effetto speciale e la computer grafica alla ricerca della trovata spaventosa e si dimentica di dire qualcosa di più dei personaggi innestati in una storia poi non così originale. Kiefer Sutherland è chino alle necessità del film, mentre gli altri attori sono gradevoli ma di contorno. Il primo tempo del film regge e intriga, il secondo è più turbolento ma meno incisivo. Diversivo per una serata senza pretese. Con un seguito: Mirrors 2 (2010).
TRIVIA
⟡ Il Mayflower Department Store è, in realtà, l'Accademia di Scienze di Bucarest (Romania).
⟡ Alla fine del film, i titoli di coda sono scritti come se fossero visti attraverso un vetro; all'inizio, i loghi d'apertura sono al contrario.
⟡ Alla fine del film viene fatto un omaggio alla pellicola d'ispirazione Into the mirror.
Quando Ben si avvicina all'edificio pieno di specchi, dietro gli passa una bambina coreana vestita di bianco con un golfino rosa che tiene per mano la mamma, soggetto identico a quello che si vedeva nella scena finale del film coreano.
Titolo originale
Mirrors
Regista:
Alexandre Aja
Durata, fotografia
110', colore
Paese:
USA, Romania
2008
Scritto da Exxagon nell'anno 2012 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
