Second name

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Voto:

Theodore Logan parcheggia la Jaguar e si spara. Perché? La figlia Daniella (Erica Prior) non si dà pace, soprattutto dopo che il corpo del padre viene esumato e vilipeso. La donna decide di indagare e l'aiuto della polizia servirà a poco. Daniella scoprirà che nessuno è chi sembra e che la sua famiglia nasconde un terribile segreto.

LA RECE

A pochi anni dal successone di Rec (2007) Plaza offre un mystery di sapore polanskiano non del tutto convincente ma la storia regge e la sua eroina Daniella fa quello che può. Thriller horror preparatorio per migliori lavori a venire.

Uno dei tanti e tardivi figli di Rosemary's baby (1968) con un più moderno taglio che sembra rimandare a Music Box - prova d'accusa (1989). L'ennesimo film sull'inquietudine recondita, sui segreti indicibili, sul male nascosto nell'anima delle persone che più amiamo, nonché la lenta scoperta del fatto che chi ci sta accanto non è chi dice di essere e, di conseguenza, anche la nostra identità finisce per assumere contorni inesatti. Il film presenta, oltretutto, alcune similitudini con Nameless (1999) di Balaguerò, la prima delle quali è l'ispirazione presa dal romanzo di Ramsey Campbell "The Pact of the Fathers". Non stupisce, quindi, la ricorsività di sequenze (l'autopsia), il fatto che una donna si metta ad indagare, l'idea dell'istituzione religiosa che agisce nell'ombra, le scelte cromatiche, le musiche corali e, ancora, il male che viene dalle cose più vicine. Per dare giusta collocazione a Second name sarebbe meglio parlare di un thriller con elementi mediati dall'horror la cui debolezza si manifesta con una certa lentezza che si estende sia allo svolgimento dei fatti, sia al modus operandi della protagonista, troppo fiacca di fronte agli avvenimenti che vive, così come alla polizia che è impacciata come lo erano le forze dell'ordine nei gialli argentiani. Questa inedia mina la suspense e lo spettatore giunge a capire gli sviluppi ancor prima che la stessa protagonista li scopra. Ad ogni modo, apprezzabile l'interpretazione della Prior, qui in uno dei suoi ruoli più importanti; se non altro è riuscita a trasmettere bene lo scoramento che prova Daniella mentre affonda nell'incubo di famiglia. Coraggiosa la scelta di non chiudere il tutto con un finale edulcorato. Non è improbabile che Second name possa piacere più ai mainstream che agli appassionati del genere poiché non affonda la lama né offre originalità. Seconda serata ma non sprecata.

TRIVIA

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

El Segundo Nombre

Regista:

Paco Plaza

Durata, fotografia

93', colore

Paese:

Spagna

Anno

2002

Scritto da Exxagon nell'anno 2004 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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