the Skeleton key
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Voto:
L'infermiera privata Caroline Ellis (Kate Hudson) accetta un lavoro, nello sprofondo della Louisiana, al capezzale di un uomo colpito da ictus; il malato risiede con la moglie Violet (Gena Rowlands) in un'inquietante casa. In compagnia della signora e del muto anziano Ben Deveraux (John Hurt), Caroline inizia a sospettare che quella casa nasconda segreti.
LA RECE
Folk horror nello sprofondo di un America permeata di inquietante superstizione. Horror mainstream senza troppa fantasia ma capace di intrattenere, tenere in tensione e garantire una buona sorpresa finale.
Fra l'incudine e il martello, fra Angel heart - ascensore per l'inferno (1987) e il Serpente e l'arcobaleno (1988); film sul voodoo, o meglio, sull'hoodoo, branca nera del primo. Il regista di K-Pax (2001) tenta il recupero di una tematica folkloristica di non particolare successo, e di ancor meno interesse negli anni 2000, evocando le atmosfere sudaticce della Louisiana, secondo quello stereotipo che vuole i posti di laggiù immersi nell'occulto e dimenticati dal progresso. The Skeleton key dipinge, con dovizia di particolari, case decrepite, vecchie soffitte polverose, bambole malconce, dischi vecchi e sonorità blues. Gli attori recitano in maniera impeccabile, soprattutto i due anziani del grande schermo: Gena Rowlands e John Hurt, del quale mi preme ricordare la performance in the Elephant man (1980). Da buon horror mainstream, il film fa solido affidamento sulle solite tecniche per muovere l'audience alla paura: porte che scricchiolano, cose e/o persone dietro l'angolo, ombre inquietanti e via dicendo, con il risultato che lo spettatore scafato riuscirà ad anticipare ogni mossa dei protagonisti. Interessante, piuttosto, il concetto che permea il film, ovvero il fatto che la superstizione colpisca solo coloro che hanno fede in essa. Interessante, inoltre, l'amara conclusione della pellicola che giunge quasi inaspettata e non concede al buonismo di atterrare definitivamente il plot; un'attitudine negativistica che caratterizzerà quasi tutto l'horror dei primi decenni del XXI secolo. Meno riuscita la resa dei flashback e la continua sottolineatura del dramma umano relativo alla protagonista: la morte del padre e il suo relativo senso di colpa, quest'ultimo rimarcato in modo ridondante per giustificare il fatto che Caroline decida, così pervicacemente, di non scappare a gambe levate ma, piuttosto, si metta a ravanare dove non dovrebbe. Anche se in modi risaputi, The Skeleton key riesce a regalare qualche brivido senza dover far ricorso necessariamente al sangue o a troppi effetti digitali, prestando una notevole cura alla costruzione dell'atmosfera. Questo e la bella locandina. Buono per la prima serata.
TRIVIA
Iain Declan Softley (1958) dixit: "I film che ho sempre fatto, che a volte sono chiamati in modo denigratorio "drammi" [...] penso che forse quei film farebbero fatica a essere realizzati oggi. Ma penso che ci sia un pubblico enorme per essi e c'è un pubblico enorme che non vuole necessariamente vedere un film nella prima settimana. Prendiamo ad esempio il Discorso del re: il successo di questo film sembra dare molta evidenza all'argomento alternativo, ci sono persone oltre i 25 anni che vanno al cinema. Le persone che ci vanno la prima settimana sono persone che forse non hanno figli, che non devono badare ai loro genitori [ ... ] la sfida è mantenere un film al cinema in modo che il passaparola possa funzionare. È una grande sfida per il cinema indipendente." (indielondon.co.uk).
⟡ La palude dietro casa Deveraux è stata creata tramite computer grafica. La casa usata per le riprese, Felicity Plantattion nella città di St. James Parish, è, in realtà, circondata da campi coltivati.
⟡ Ad inizio film, Caroline legge un libro ad un paziente della casa di riposo; si tratta de "L'Isola del Tesoro" di Robert Louis Stevenson. In quel libro, Jim Hawkins si prende cura del vecchio Billy Bones dopo che questi ha avuto un infarto. Ciò prefigura le cure che Caroline dovrà prestare all'anziano Deveraux.
⟡ La stazione di benzina alla quale si ferma Caroline ha, davanti all'entrata, dei campanelli eolici fatti d'ossa: sono ossa peniene di opossum.
Titolo originale
Id.
Regista:
Iain Softley
Durata, fotografia
104', colore
Paese:
USA
2005
Scritto da Exxagon nell'anno 2008 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
