il Serpente e l'arcobaleno
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Voto:
L'antropologo Dennis Alan (Bill Pullman) si reca ad Haiti, politicamente scossa, per compiere una ricerca: trovare la sostanza che si dice possa trasformare gli uomini in zombi. Non troverà solo questa ma anche l'amore della psichiatra Marielle (Cathy Tyson), l'aiuto di svariati maghi e l'ira di uno stregone potentissimo legato al governo dittatoriale i quale cercherà in tutti i modi di trasformarlo in un morto vivente.
LA RECE
Folk horror esotico con l'uomo bianco che si addentra in una cultura primitiva (e corrotta) e scopre il potere della magia. Craven, reduce dal successo di Nightmare, applica qui la sua estetica horror a tematiche antropologiche, creando un ibrido non perfetto ma interessante tra l'etnografico e l'horror mistico.
Etno-horror che suscita sentimenti ambivalenti. Un'ambivalenza che, però, manca nella descrizione di Haiti che viene rappresentata in modo colorato, trascurandone il volto povero e criminale a vantaggio dello stereotipo classico, benché si faccia della critica al regime dittatoriale. Il Serpente e l'arcobaleno è un prodotto curato sotto il profilo tecnico e con un buon cast. A qualcuno è piaciuta l'idea di aver messo nella mano dei politici oppressori la tetradotossina, strumento capace di manipolare il popolo, ma la cosa non sembra poi molto diversa da quanto John Carpenter andava dicendo nel coevo Essi vivono. Il vero fascino del film, quindi, rimane connesso alla descrizione folkloristica e irrealistica di una società lontana, dei suoi colori e del suo sincretismo fra cristianesimo e magia africana. La trama pare un po' scontata e il fatto che, prima o poi, l'antropologo finisca per scoprire, a proprie spese, cosa voglia dire essere zombi, serpeggia non appena si viene a sapere quale sia l'oggetto della sua ricerca. La cosa più riuscita sono gli incubi che vive Dennis sotto l'effetto di droghe o per il potere dello stregone Peytraud; la prima scena in cui compare la sposina è di sicuro effetto. Meno esaltante, invece, il finale stereotipato con lo scontro fra l'eroe e l'acerrimo nemico e, al termine, l'immancabile abbraccio dell'uomo e la sua donna che se ne vanno verso il tramonto di una dittatura politica. La musica non è invadente ma non si discosta dal tam-tam tribale da rito magico, anche questo poco originale. Funzionale il cast, con quel Bill Pullman che l'anno prima c'aveva fatto ridere in Balle spaziali di Mel Brooks e, ora, si mette sulle spalle un horror portandosi in giro un'espressione a metà fra lo scafato Indiana Jones e il turista americano bollito. Film sufficiente ma chi è affascinato dal voodoo aggiunga pure un punto.
TRIVIA
⟡ L'autore Wade Davis accettò di vendere i diritti del libro da cui è tratta la pellicola a patto che la regia fosse affidata a Peter Weir (Picnic ad Hanging Rock, 1975) e il ruolo principale a Mel Gibson, cosa evidentemente non avvenuta.
⟡ A causa di problemi politici haitiani durante la produzione, il governo locale dichiarò di non poter garantire la sicurezza della crew per l'ultima parte dei giorni di riprese. Così, essa si spostò nella Repubblica Domenicana.
⟡ La tetrodotossina è molto più tossica del cianuro di potassio: per uccidere un uomo di 75 Kg ne bastano 25 mg se assunti oralmente e 8 microgrammi per via endovenosa. Chi abbia assunto tetrodotossina, nonostante finisca per essere completamente paralizzato, può essere cosciente e, in alcuni casi, assolutamente lucido fino a poco prima della morte che generalmente avviene entro 4-6 ore. Fu, in effetti, proprio il libro di Wade Davis a mettere in correlazione l'uso della tetrodotossina e la fenomenologia degli zombi haitiani poiché era riuscito a procurarsi un po' della polvere usata dagli stregoni fenomenologia degli zombi haitiani poiché era riuscito a procurarsi un po' della polvere usata dagli stregoni voodoo e, post analisi, aveva rintracciato la sostanza tossica. Tuttavia, ricerche più aggiornate ritengono che gli effetti indotti dalla tetrodotossina, di per sé, non siano sufficienti a spiegare la reazione delle persone colpite da maledizione voodoo ed essa necessiti sicuramente degli effetti negativi della suggestione.
Titolo originale
The Serpent and the Rainbow
Regista:
Wes Craven
Durata, fotografia
98', colore
Paese:
USA
1998
Scritto da Exxagon nell'anno 2009 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
