the Spiral
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Voto:
L'anatomopatologo Mitsuo Ando (Koichi Sato) perde il figlio e anche il vecchio amico Ryuji. Dall'autopsia emergono dettagli inquietanti, codici occulti e, alla fine, una strana videocassetta. In gioco c'è il destino del DNA umano. In Occidente siamo abituati a seguiti che ricalcano pedissequamente gli originali; in Oriente, d'altra parte, si stravolgono tutte le premesse ma la storia produttiva del film offre qualche spiegazione. Rasen, tratto dalla novella di Kòji Suzuki ovvero "Ringu" da cui deriva tutta la saga nata nel 1998, venne distribuito contemporaneamente a Ringu (1998) come suo seguito diretto, ma siccome il pubblico non gradì, il regista Joji Iida prese baracca e burattini e produsse Ringu 2 (1999) che divenne il sequel ufficiale. The Spiral vorrebbe spiegare come si attua il processo che porta una persona a morire, passati i fatidici sette giorni, dopo aver visto il video di Sadako e, per farlo, tira in ballo il DNA e la virologia, cosa forse troppo tecnica e poco esoterica per i fan dell'horror, pure quelli nipponici. Non mancano i soliti pozzi neri, i soliti morti terrorizzati e tanto dell'ormai ben noto armamentario J-horror, così da offrire momenti sinistri a una pellicola che è poco accattivante ed avvincente. Scena clou: l'autopsia, coraggiosa e ben riuscita per un film la cui confezione generale è poveristica.

Titolo originale
Rasen
Regista:
George Lida [Jôji Iida]
Durata, fotografia
98', colore
Paese:
Giappone
1998
Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0