Splinter

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Voto:

Seth (Paulo Costanzo) e Polly (Qill Wagner) sono la coppia da vacanza all'avventura. I due, però, vengono derubati e presi in ostaggio dal malvivente Dennis (Shea Whigham) e dalla sua fidanzata tossica (Rachel Kerbs). Giunti a una stazione di servizio, i quattro dovranno lavorare in team per affrontare uno terrificante agente mutageno.

LA RECE

Un mutageno trasformano le vittime in schifezze aculeate, mescolando body e survival horror in una stazione di servizio isolata. Film teso, nervoso e ben orchestrato che sfrutta al meglio le location limitate e gli effetti pratici. Buon b-movie.

Debutto al lungometraggio per Wilkins che, prima di ciò, si era fatto le ossa come effettista per diverse pellicole, ha girato corti e diretto lavori per la tv. Splinter è un gradevole horror derivativo che incorpora diverse influenze, dal monster-movie al body-horror passando al survival. Massimizzando le potenzialità di un piccolo budget tramite un plot che utilizza principalmente una sola location e quattro attori più due comparse, il regista inglese costruisce un discreto diversivo che, per più di un verso, richiama alla memoria la Cosa (1982) di Carpenter e 28 giorni dopo (2002) di Boyle. La minaccia di Splinter, infatti, è rappresentata da un misterioso agente (virale, batterico, chimico, alieno... non è dato sapere) il quale, se penetra nel corpo, tiene in vita la materia organica: il corpo della vittima si modifica, le ossa si frantumano e il virus, o quel che è, prende totale possesso dell'organismo ospite muovendolo verso le nuove vittime; la medesima cosa vale anche per eventuali parti corporee che, staccate, possono muoversi autonomamente e anche combinarsi insieme. Questa volta, il contagio avviene tramite aculei (splinters) che crescono assai velocemente e protrudono dal corpo del contagiato. Date le competenze del regista, gli effetti speciali sono ben realizzati anche se, per coprire eventuali limiti effettistici, si abusa di shaky cam, perciò le inquadrature centrate sui contagiati sono veloci, nervose e caratterizzate da un montaggio frenetico. Questa scelta esalta il movimento di coloro che sono stati "punti", i quali si muovono a scatti e si contorcono in modi disumani. Gli attori, per nulla famosi, offrono una performance dignitosa, cosa assai rilevante per un film che si svolge all'interno di quattro mura. Sebbene i protagonisti non abbiano lo spessore di personaggi da romanzo, nessuno di essi appare tagliato grossolanamente e i dialoghi, funzionali, non scadono mai nel collegiale. Splinter non inventa nulla di nuovo e non segna nessun nuovo traguardo nell'horror, però sa creare tensione, mantiene il silenzio sull'origine del contagio (il che crea qualche mistero), e le scene di sangue sono forti senza scadere nello splatter più compiaciuto. Horror un po' per tutte le stagioni e per tutti i gusti, esclusi i sensibilissimi. Quel che si dice un buon B-movie.

TRIVIA

Toby Wilkins (1972) dixit: "Non credo che ciò che la gente voglia dai film dell'orrore sia cambiato. Alcuni di noi vogliono solo essere spaventati, altri vogliono cose splatter, ma fondamentalmente tutti noi vogliamo evasione e divertimento. Vogliamo credere nella storia che ci viene raccontata. Non si tratta solo di effetti o delle morti più bizzarre, anche se queste sono belle da vedere; penso che il punto focale sia allontanarsi dai giochi del sensazionalismo e tornare a ciò che è la chiave di una storia. Personaggi interessanti e performance genuine danno al pubblico un motivo per preoccuparsi. Una volta coinvolti nella storia, ci si ritrova sulla giostra. Poi aggiungete sangue e sperate di finire con un film horror divertente e con personaggi a cui il pubblico tiene" (reviewgraveyard.com).

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

Id.

Regista:

Toby Wilkins

Durata, fotografia

82', colore

Paese:

USA

Anno

2008

Scritto da Exxagon nell'anno 2012 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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