SS il treno del piacere
Voto:
1941, Ingrid (Monica Swinn) viene incaricata dai nazisti di arruolare donne aristocratiche e rigorosamente ariane per il piacere di Hitler. Questo gruppo scelto di fortunatissime viene caricato su un treno speciale che, prima di giungere a destinazione, ne passerà di ogni, fra attacchi della resistenza e momenti piccanti.
LA RECE
I francesi saltano sul treno dell'erosvastica italiano e ne fanno un esercizio di erotismo, e una spolverata di sadismo, a buon mercato senza una storia che regga. Sconsigliato.
Film parte di un quintetto di pellicole naziploitation prodotte dalla francese Eurociné, in compagnia di: Fraulein Kitty (1977), la Calda bestia di Spilberg (1977), Convoi de filles (1978), les Gardiennes du pénitencier (1979). Per il pornografo francese Alain Payet non fu un compito complesso fare il verso a noi italiani sfruttando il filone naziploitation, anche se, visto il percorso cinematografico del regista, in SS il treno del piacere i toni sono generalmente contenuti. Certo, non manca tutto il repertorio soft del caso: lesbismo, sadismo e nudi in libertà. Le risicate idee di Payet si rifanno chiaramente a Salon Kitty (1976) di Tinto Brass con un bordello su ruote di metallo operante per ordine di Hitler che trasporta per il paese il suo carico d'amore... cosa strana, dato che il vecchio Adolfo era tante cose ma non certo un uomo attento ai piaceri del talamo; magari lo fosse stato! Verso la fine, il film si apre ad altre location che non siano gli angusti vagoni del treno, con le protagoniste che tentano di raggiungere la liberta nell'Europa devastata dalla guerra. Prese dagli americani, le vogliose donne di Hitler presteranno le loro grazie anche agli Yankees. Incontenibili. Il film, però, manca sfortunatamente della grossolana crudeltà che contraddistingueva il genere. Rimangono ai posteri le scene softcore che monopolizzano la storia ma che, alla lunga, lo trasformano in qualcosa di discretamente noioso; oltretutto, a parte la sfortunata Sandra Mozarowky, di vere bellezze non ce ne sono granché. Un film che non ha senso vedere più di una volta nel corso di una vita e, forse, manco quella.
TRIVIA
⟡ La giovanissima attrice Sandra Mozarowsky (1958), qui Greta ma vista anche nei panni di Lucy ne la Notte dei resuscitati ciechi (1975), si suiciderà a soli 18 anni gettandosi dal balcone del proprio appartamento di Madrid; dopo un coma di 20 giorni, morirà il 14 settembre 1977. Pare che il motivo del suicidio fosse connesso al cibo, alla sua ossessione per la magrezza o alle pressioni subite per essere magra al fine di ottenere ingaggi cinematografici; ipotesi suggerita dall'attrice spagnola Inma de Santis.
Titolo originale
Train Spécial Pour SS
Regista:
James Gartner [Alain Payet]
Durata, fotografia
90', colore
Paese:
Francia, Spagna
1977
Scritto da Exxagon nell'anno 2014 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
