Stupro Selvaggio

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Voto:

Miss Tenny (Brenda Fogarty) organizza una gita scolastica nel deserto californiano con quattro studentesse: la ribelle Bobbie (Dina Ousley), la dolce Pam (Jill Voight), la pragmatica Jay (Dina Ousley) e la timida Tina (Cathy Worthington). Il viaggio in autobus dovrebbe rappresentare un'esperienza educativa, una fuga dalla routine urbana verso un'America ancora autentica. Tuttavia, l'idillio bucolico si incrina rapidamente quando il gruppo incrocia tre motociclisti: Pete (Robert Porter), un criminale in fuga appena evaso, il suo complice Al (Zalman King) e il giovane Jay (Jack Driscoll), figura oscillante tra complicità e residua umanità. Quello che inizia come intimidazione si trasforma progressivamente in sequestro, violenza sessuale e terrore psicologico.


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LA RECE

Il centauro libertario di Easy Rider (1969) diventa predatore sessuale post-Manson, anticipando anche le Colline hanno gli occhi (1977) nell'inversione del mito western: il deserto non è più frontiera di opportunità ma teatro di degenerazione. L'estetica precaria del low-budget accentua involontariamente la crudezza del tutto che, però, rimane parecchio baraccone.

Unico film diretto dall'attore Earl Barton, e su un binario inequivocabilmente low-budget ed exploitation, però con la volontà non sciocca di dipingere l’America post-Manson e post-Vietnam nella quale la controcultura si era trasformata in minaccia, e il cinema delle seconde file aveva l’agio e la cazzimma per esprimere ciò che il cinema mainstream non si poteva permettere di rappresentare. Così, il fascinoso centauro di Easy rider (1969), uomo moderno in cerca di libertà on the road, ora è solo un predatore sessuale, precursore dello slasher killer e, lui stesso, criminale in attesa di trovare la sua nemesi popolare (il Giustiziere della notte, 1974). La violenza di questi criminali di strada non necessita giustificazioni elaborate: è semplicemente performativa, un'affermazione di potere e antisocialità, se non fosse per il personaggio Jay che introduce una certa complessità morale: incapace di sottrarsi al gruppo ma ugualmente incapace di identificarsi pienamente con la sua violenza. Svetta, comunque, Zalman King (1942-2012, in uno dei suoi ultimi ruoli attoriali prima di diventare regista erotico) come psicopatico, mentre il resto del cast è di scarsa quotazione. La scelta della location deserta è sia frutto delle necessità (costi ridotti, nessuno in mezzo alle scatole, …) sia azzeccato luogo di confine, come insegna il genere backwood brutality, in cui la morale non penetra; lì, anticipando il discorso di Craven (le Colline hanno gli occhi, 1977), l’uomo incontra l’altro uomo come lupo, con una totale inversione dell’epica western che voleva il territorio di confine come luogo i cui vi è nuova opportunità. Qui, invece c’è solo degenerazione con scene di aggressione sessuale, non selvagge come ventila il pazzesco titolo italiano, che risultano brutali soprattutto per la qualità grezza dell’operazione, fra montaggio grossolano e interpretazioni non eccelse; eppure, come accade spesso nel cinema exploitation, questi limiti producono un'estetica involontariamente straniante, con le giovani e povere belle donne prigioniere in un luogo vastissimo, qui alle prese con l'innocenza violata non da mostri soprannaturali ma dall'ordinaria mostruosità umana. Insomma, il collasso del contratto sociale e ben prima che il Rape & Revenge avesse il suo apice con Non violentate Jennifer (1978). Film di un certo interesse per coloro che esplorano pellicole ben poco viste; però, l’estetica della precarietà, tipica dei low-budget, c’è tutta e la riflessione critica non è la prima cosa che emerge nell'osservare un film d'impatto exploitation più che racconto drammatico. Oltretutto, si conclude, follemente, con le donne, fino a poco prime seminude e violentate, che si confrontano dicendosi “è stata una brutta esperienza!”, come se fossero semplicemente finite in un villaggio turistico con l’animazione.

TRIVIA

Una ghiotta testimonianza di produzione l’ha resa Zalman King in un’intervista redatta da Maitland McDonagh per Psychotronic (estate 1992): “… Trip with the teacher per la Crown International fu il peggiore. Semplicemente assurdo. Un mio amico, un giovane attore, venne da me lamentandosi per il fatto che gli era stata passata la sceneggiatura peggiore al mondo, roba che lui non avrebbe fatto manco se fosse morto. Bene, dissi, mi sembra interessante! Posso leggerla? Una volta letto lo script mi parve grandioso, davvero il peggio che mi fosse capitato fra le mani. Quindi, al mio amico, chiesi se gli avrebbe dato fastidio se avessi chiamato il produttore, dato che lui non voleva partecipare al film. “Ma certo! Io questa merda non la faccio di sicuro!” “Bene – risposi – allora lo faccio io!”. E chiamai il produttore. Si trattava di un film con un budget di 10.000, 16.000 dollari. Il tipo che lo dirigeva, Earl Campbell (sic) era uno spacciatore di Las Vegas o qualcosa del genere, ed è quello il modo in cui tirava su i soldi. Si trattava di un film con un ragazzo che terrorizzava delle studentesse. Io dissi che l'avrei fatto se avessi potuto scegliere la ragazze. Il mio socio ed io andammo ad Hollywood Boulevard a tirar su delle prostitute, e poi le dovemmo vestire come studentesse. Fu davvero divertente. Girammo per un paio di settimane e tutto ciò che feci fu dover pensare alle cose peggiori che potessi fare, più e più volte. Facevo finta di avere attacchi epilettici. Feci quel film con un atteggiamento pacchiano, coi gli occhi spalancati. Fu proiettato la prima volta in un cinema dell’Hollywood boulevard come parte di un triple-bill, hai presente quei film a 75 centesimi? Io lo andai a vedere lì. Il pubblico dava di matto, ti giuro. Dovremmo chiamare la polizia per riportare l'ordine nella sala del cinema… quelli ululavano ma in modo divertente, ti dico. Era tutto fasullo in quella produzione. Mio fratello, nel film, cadeva da una montagna in moto; quindi, tornava sulla scena con una benda sull'occhio! E riuscimmo a ottenere anche la musica dei green Hornet. Spettacolare… la gente rideva di brutto. Non ci posso credere che abbiamo girato una cosa del genere.” (t.d.a.)

⟡ Il budget limitato a circa 10.000 dollari, o poco più, obbligò Barton a dover fare tutto in questo film, dal montaggio al casting. I nomi che potete leggere nei credits relativi ai vari settori della produzione sono quasi tutti inventati; dietro c’era sempre Barton! Per far capire il livello, il cast venne portato nella location principale proprio con lo scuolabus utilizzato nel film; le “attrici” che hanno interpretato le studentesse si sono fatte i capelli e il trucco da sole; le scene vennero girate quasi tutte senza fonti di luce artificiale e semplicemente approfittando della luce solare; non vi furono controfigure ed ognuno dovette fare le proprie scene; gli occhiali da sole avvolgenti che Zalman King indossa in questo film appartenevano al regista; il tutto venne girato in tredici giorni nel maggio 1973.

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Titolo originale

Trip with the Teacher

Regista:

Earl Barton

Durata, fotografia

91', colore

Paese:

USA

Anno

1974

Scritto da Exxagon nell'ottobre 2025 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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