il Teschio maledetto

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Voto:

Un uomo dal fare sinistro offre allo studioso di occultismo Christopher Maitland (Peter Cushing) il teschio del fu Marchese de Sade. Un precedente proprietario del teschio avverte Maitland che quell'oggetto è posseduto da uno spirito maligno che emerge solo nelle notti di luna nuova. Quando questo avverrà, lo stesso Maitland verrà posseduto dallo spirito e da esso sarà spinto all’omicidio.

LA RECE

Amicus film che riunisce il cast di un suo precedente film facendo adattare da Robert Block una novella sul teschio del Marchese de Sade. Nonostante le premesse deboli, i gioco funziona per atmosfere gotiche e le interpretazioni degli attori.

Piccolo cult personale che vidi eoni addietro con i nonni di Stradella; divano, salotto anni '70, luce dell'abat-jour, carta da parati, cose così. Ricordo che mi esaltava molto il titolo e m'inquietava l'idea di 'sto teschio svolazzante. Ad una seconda visione e, soprattutto, ad una seconda età, il gioco regge meno. Si tratta di un film della casa di produzione inglese Amicus che riunì le stesse persone che avevano lavorato al primo lavoro le Cinque chiavi del terrore (1965): il regista Francis, la compositrice Elizabeth Lutyens, lo scenografo Bill Constable e i due attori di richiamo Peter Cushing e Christopher Lee, due nomi importanti che avevano lavorato per la Hammer, casa di produzione rivale. Il Teschio maledetto segna anche la prima collaborazione con lo scrittore Robert Bloch, la penna dietro Psyco (1960), che riadatta la breve novella "The Skull of the Marquis de Sade". Con questo film, la Amicus, e soprattutto Francis, dimostrano di saper realizzare un prodotto dall'interessante spessore narrativo, ricco scenograficamente e con alcuni tocchi onirici (vedere la scena di Cushing portato in tribunale) che straniscono piacevolmente la narrazione. Di fatto, il film parte da un presupposto un po' debole e, soprattutto oggi, per nulla impressionante, cioè il personaggio De Sade. Era ben noto anche negli anni '60 che de Sade centrasse ben poco con il satanismo e fosse, invece, il grande vecchio del sadismo sessuale, motivo per cui, più che stare ad evocare demoni, somministrava frustate a culo nudo. Pur accettando l'idea di un De Sade satanista, rimane il fatto che un maligno teschio svolazzante non fosse il massimo neanche ai tempi. Il film, piuttosto, funziona per le atmosfere che riprendono il collaudato gotico e per la recitazione di Lee e Cushing. Senza dubbio avrebbe funzionato anche se inserito in una delle tipiche produzioni Amicus ad episodi e ridotto alla mezz'oretta, o anche se si fosse lasciato il dubbio che la possessione del teschio fosse tutta una paturnia mentale di un Maitland divenuto folle. Film horror per tutta la famiglia; poi, però, dovete spiegare ai pargoli chi fosse de Sade.

TRIVIA

⟡ Quando il film arrivò in Francia, tutti i poster del film dovettero essere modificati. Il titolo pensato all'inizio, ovvero quello con il quale erano stati stampati i poster, era “Les forfaits du Marquis de Sade”, le infamie del Marchese de Sade, ma gli eredi di Donatien Alphonse François de Sade fecero pressioni perché non fosse usato il nome del loro avo. Quindi, agendo all'ultimo minuto e non potendo stampare nuovi poster, si applicarono adesivi col titolo le Crâne maléfique.

⟡ Anacronismo culinario. Nel film, la fidanzata del frenologo mangia dei moderni marshmallow mentre sta a letto. Benché la ricetta originaria possa essere fatta risalire al tempo degli egiziani, i marshmallow, per come li conosciamo oggi, sono stati inventati nel 1850, mentre la scena del film si svolge nel 1814.

Titolo originale

The Skull

Regista:

Freddie Francis

Durata, fotografia

83', colore

Paese:

UK

Anno

1965

Scritto da Exxagon nell'anno 2013 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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