Thelma

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Voto:

Thelma (Eili Har-boe), cresciuta in una famiglia fortemente cattolica, si sposta per raggiungere l’università cittadina. Per lei inizierà un calvario emotivo perché la sua morale si accorda molto male con i sentimenti che inizia a provare per Anja (Kaya Wilkins), una sua compagna di corso. Il malessere crescente slatentizza dei poteri mentali devastanti che Thelma possedeva fin da bambina.

LA RECE

Coming-of-age soprannaturale che intreccia thriller psicologico e riflessione sulla sessualità repressa con eleganza. Percorso di autodeterminazione contro l'oppressione religiosa familiare, risveglio doloroso ma necessario. Siamo dalle parti di Carrie di De Palma, ma sostituisce l'horror splatter con un'atmosfera contemplativa e poetica tipicamente nordica.

Elegante e freddo racconto di reprimende religiose e poteri psichici repressi pronti a far saltare il coperchio. Siamo, quindi, dalle parti di Carrie - lo sguardo di Satana (1976) ma con un’atmosfera che richiama le algide pacatezze di Lasciami entrare (2008) più, cosa non indifferente, un sottotesto di emancipazione femminile in chiave lesbica, dato che Thelma ama Anja; silenziosa, impacciata e intonsa la prima, consapevole e aperta alle esperienze la seconda. Potrebbe ridursi tutto al dramma emotivo di una giovane donna che vorrebbe ma non dovrebbe, epperò Thelma ha uno strano potere, passato col gene X della nonna, tramite il quale le persone sgradite vengono teletrasportate, o direttamente fatte sparire e, pare di capire al termine de film, questi poteri piegano lo spaziotempo. L’influenza del film del ’76 non inficia il lavoro di Trier, il quale, a monte di un ritmo non incalzante, istruisce quadri di indubbio pregio visivo con ricorso a simbolismi non originalissimi ma efficaci, sia per la descrizione del dramma della protagonista, sia per esaltare il sottile erotismo di questo amore saffico che non s’ha da fare. Il racconto di formazione e disperazione termina, propriamente, con un atto di simbolica emancipazione che Thelma, novella femminista, regala alla madre, da sempre prona alla visione del maschio-marito: la rimette in piedi, così che possa camminare con le proprie gambe; sarà la donna più anziana a decidere dove andare. Insomma, la donna “strega” tormentata, ribelle, arrabbiata ma non malvagia, caritatevole ma risoluta e serena se la si lascia alla sua realizzazione. Tutte cose dette altrove, e prima, ma il lunghetto ensemble orchestrato da Trier funziona sia per concetti alti, sia sul piano viscerale. Promosso.

TRIVIA

Joachim Trier (1974) dixit: “Ti dirò che il genere di questo film è quello del "regista su una gamba sola" o di un regista che prova a fare qualcosa che ama ma che non ha mai fatto prima. Credo di essere cresciuto guardando tutti i tipi di film, e anche se mi è stato spesso chiesto del mio amore per Stanley Kubrick o Antonioni o Bergman, in realtà sono anche cresciuto apprezzando persone come Brian De Palma, o Dario Argento o Tony Scott. Persone che hanno fatto storie umane interessanti ma con diversi tipi di immagini. […] Thelma l'abbiamo girato in Cinemascope, siamo riusciti a fare duecento riprese in digitale col fuoco, i serpenti e sequenze subacquee, e provare davvero un sacco di cose divertenti. E ha portato a immagini più inconsce” (collider.com).

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

Id.

Regista:

Joachim Trier

Durata, fotografia

116', colore

Paese:

Norvegia, Francia, Danimarca, Svezia

Anno

2017

Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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