Tomboy - i Misteri del sesso

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Voto:

Film documentaristico

LA RECE

Racca indaga svariati temi sessuali e lo fa con buoni esperti e valide osservazioni. Poi, affonda la lama con l'esposizione di operazioni chirurgiche nude e crude che hanno, sì, un valore informativo ma rendono anche parecchio disturbante la visione, aggiungendo al lavoro una quota exploitation che male si addice ad un lavoro dopotutto serio.

Documentario in stile mondo che già dal titolo Tomboy, maschiaccio, lascia presagire il meglio pensando alle castronerie psicosessuali esposte nella maggior parte dei documentari erotici del tempo. Il film, però, si apre elencando una serie di professionisti di livello che avrebbero collaborato alla produzione del film. C'è Willy Pasini prima del telepresenzialismo costanziano (roba da anni '90) che viene presentato come direttore dell'Unità di Ginecologia Psicomatica; suppongo si volesse intendere "psicosomatica". C'è pure il sessuologo John Money e la collega Schelotto. Che la cosa sia seria? Dalle prime immagini non si direbbe: una raffica di tette sulla spiaggia e gente che pomicia. Eppure, la voce narrante di Riccardo Cucciolla non sembra dire cretinate, anzi. Si espongono problematiche legate all'ermafroditismo, all'eiaculazione precoce, alla masturbazione, all'omosessualità, al femminismo e all'impatto dei cambiamenti dell'attitudine sessuale nella società del tempo. Sono esterrefatto. Ancora nel 1980, Sesso perverso, mondo violento parlava di sessualità citando l’ottocentesco Krafft-Ebinge e tirando a mano Freud con i suoi scismi fra donne clitoridee e vaginali. Tomboy, invece, discute dell'omosessualità come probabilità genetica, parla di masturbazione infantile come normale tappa evolutiva, mostra le nuove terapie sessuali della Kaplan e riflette sul femminismo in maniera non macchiettistica. Dignitoso, anche se le cazzate pseudo-scientifiche della Gemser e della Wilson de le Notti porno nel mondo (1977) un po' mancano. Interessanti ma visivamente forti i segmenti di operazioni chirurgiche: c'è un pene al quale vengono inserite delle protesi al silicone che fa male solo a vederlo; c'è un parto naturale con feto dal testone bovino e, poi, l'operazione di cambio di sesso con eliminazione di pene e testicoli e creazione di vagina e vulva; se ne consiglia la visione solo a chi sappia sopportare immagini davvero forti (cosa che mi fa inserire questo film nella categoria "Estremo"). Tutti gli interventi degli specialisti intervistati sono attendibili e interessanti, mentre Cucciolla narra e fa riflessioni pertinenti. Il regista Racca, meglio noto come direttore della fotografia, si lascia, però, sfuggire la cosa di mano e schiaffa in codesto rispettabilissimo documentario alcune immagini di cattivo gusto. Mentre le operazioni chirurgiche mostrate, per quanto in cerca di sensazionalismo, hanno comunque un loro senso nel percorso narrativo del film, la stessa cosa non si può dire del neonato ermafrodita mostrato con impietosi zoomate proprio in zona genitale né, tantomeno, l'insistita esposizione del cadavere di Pasolini. Altre cose sono così-così: muove a pietà la vista dell'uomo trasformato in donna dai nazisti a furia d'iniezioni ormonali, e fa ridere la seduta d'ipnosi per curare la frigidità; non che, in linea teorica, non si possa fare, solo che il terapeuta parla come stesse facendo una telecronaca. Scivoloni perdonabili in una pellicola che, non bisogna dimenticare, rimane sempre un mondo-movie nudo e crudo; tuttavia, c'è chi ha fatto di peggio anche semplicemente annoiando a morte. Le immagini forti hanno sconcertato i più e hanno fatto bollare Tomboy come l'ennesimo mondo exploitation, una definizione immeritata, anche se le finalità della pellicola non sono ovviamente le più candide. Racca farà solo un altro mondo-movie ma dal titolo epocale: Love duro e violento (1985).

TRIVIA

⟡ Nessun dato, per ora.

Regista:

Claudio Racca

Durata, fotografia

98', colore

Paese:

Italia

Anno

1977

Scritto da Exxagon nell'anno 2007 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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