Two Thousand Maniacs!
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Voto:
I cittadini di Pleasant Valley irretiscono sei giovani turisti con la scusa di ingaggiarli come ospiti per il centenario che commemora l'infausto arrivo di alcuni soldati dell'Unione nel loro ridente paesello. Fra i giovani, solo una coppia inizia a sospettare qualcosa e prova a trovare una via di fuga prima che sia troppo tardi.
LA RECE
The Godfather Of Gore, dopo il successone del primo film splatter della storia, ci ritenta alzando il tiro qualitativo, e la cosa si rende evidente. Il progetto si risolverà in un mezzo insuccesso ma 2000 Maniacs! getterà, comunque, le basi del genere backwood brutality.
Dopo l'inaspettato successo di Blood feast (1963), pellicola inetta con il non trascurabile merito di essere il primo film splatter nella storia del cinema, H.G. Lewis e il produttore exploitation David F. Friedman si lanciarono subito nella produzione di un altro sanguinaccio. In effetti, il secondo film di Lewis è qualitativamente dieci spanne sopra la precedente fatica, ciò anche grazie a un finale a sorpresa che non limita il film al mero esercizio di sadismo e sangue, sangue peraltro meno presente rispetto a Blood feast. Molto divertenti i motivetti country, soprattutto quando i redneck inseguono col solito furgoncino scassato i due giovani fuggitivi; un quadretto, quest’ultimo, che diventerà col tempo un'icona dell'outback statunitense. È probabile che, oltre ad ispirarsi al musical Brigadoon (1954) di Vincent Minnelli, Lewis abbia fatto fruttare l'esperienza maturata lavorando per una tv locale dell'Oklahoma a the Chunk wagon boys nel quale un gruppo di campagnoli si metteva a cantare canzoncine country e faceva un sacco di scherzi grezzi. In Two thousand maniacs! le povere vittime, in effetti, vengono massacrate in situazioni che, sulle prime, paiono gag, e l'atmosfera complessiva risulta decisamente scherzosa, anche se i risultati sono tragici: a una donna viene tagliato il braccio con un'ascia, un uomo viene smembrato da quattro cavalli, un'altra donna viene schiacciata da un macigno dopo un giochetto da fiera di paese e, per concludere, un altro giovane viene infilato in un barile pieno di chiodi e fatto rotolare giù da una collinetta. Questi i passatempi dei campagnoli di Pleasant Valley. Il film, come i suoi interpreti, è ruspante: recitazione d’accatto e pochi tecnicismi ma la cura nella realizzazione è evidente soprattutto se si rammentano le situazioni della pellicola precedente. Non indispensabile quanto il film del ’63, tuttavia seminale se si considera quanti horror incentrati sul supposto delirio della profonda campagna statunitense siano successivamente stati prodotti, uno su tutti Non aprite quella porta (1974).
TRIVIA
Herschell Gordon Lewis (1926-2016) dixit: "Quando girammo Blood feast e vedemmo quanto denaro raggranellavamo, pensammo: ehi, se questo filmaccio di merda ha fatto un mucchio di quattrini, cosa succederebbe se ne facessimo uno veramente buono? E girammo 2000 Maniacs! che era infinitamente superiore al primo in quanto a tecnica, copione, interpretazione, regia... e che incassò molto meno. Quella constatazione ebbe una parte importantissima nel mio apprendistato professionale" (Alvarez, 2000)
⟡ Il film venne girato nell'ottobre 1963 a St. Cloud, una zona della Florida che attualmente è occupata dal Walt Disney World.
⟡ L'attuale versione DVD circolante dura 84 minuti, oltre tre minuti in meno rispetto alla versione cinematografica, eppure nessuna scena è stata tagliata né rieditata.
⟡ Il regista Lewis ha tratto dal suo film un libro che attualmente è di difficilissima reperibilità e quindi ricercatissimo dai collezionisti.
Titolo originale
Id.
Regista:
Herschell Gordon Lewis
Durata, fotografia
87', colore
Paese:
USA
1964
Scritto da Exxagon nell'anno 2008 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
