l'Ultimo squalo
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Voto:
Pastiche post-spielberghiano, sintesi dell’attitudine de noantri, quando è il caso, di tirare a campare sfruttando l’operato altrui. Peccato che, quando ci si improvvisa, al di là della simpatia che ci si può guadagnare da coloro che guardano questi exploit con occhio benevolo, s'incappa in rappresentazioni delle quali nessuno sembra avvertire l’assurdo. Il finale del film è paradigmatico di tutto ciò: il nostro eroe ha ficcato un esplosivo nella bocca dello squalo che si inabissa; l’uomo è solo su una zattera di fortuna e, in maniera assolutamente insensata (se non per esaltare il fattore emotivo della faccenda), urla e si lancia in acqua come gesto che accompagna l’innesco dell’esplosivo. Quindi, scoppiato ciò che doveva scoppiare, l’uomo torna a nuoto sulla zattera dalla quale si è insensatamente lanciato. Questo come paradigma della risibilità di un’operazione ottantina che replica pedissequamente la formula de lo Squalo (1975) ma durante una regata internazionale (quindi la formula di Tentacoli, 1977) addizionato da quadretti atletici e score musicale da cinepanettone; comunque, indubbiamente gradevole il brano introduttivo “Hollywood Big Time” di Guido e Maurizio De Angelis. Poi, ovviamente le cose fatte di sguincio e da trafficoni pagano pegno: uscito il film ed ottenuto un buon riscontro, la Universal citò in giudizio i produttori, sostenendo che il film era un plagio del film del ‘75, nonché i distributori australiani per violazione dei diritti d'autore relativi al libro di Peter Benchley "Jaws”, con la casa di produzione statunitense che ottenne un'ingiunzione e il film fu ritirato dalle sale. Una bagarre legale che, ad ogni modo, amplificò il cult del film italiano. Il veterano Castellari muove un manipolo di attori sufficientemente in parte: James Franciscus nel ruolo del biologo marino, Vic Morrow, qui con il look che aveva il comico Giorgio Porcaro (1952-2002), in quelli del cacciatore di squali; archetipi narrativi che richiamano il tropo dell’eroe problematico. E, in effetti, un po’ di problematicità c’era davvero, visto che Franciscus, chain smoker, morì 10 anni dopo di enfisema, mentre Morrow fece una fine anche più drammatica. Lo squalo trasteverino, di sana estetica trash, se ne sta perlopiù con la bocca aperta fuori dall'acqua per cercare di accalappiare i giovinastri, e ci riuscirà bene con Stefania Girolami, figlia del regista, che viene azzannata alla gamba; meglio, però, con l’operatore tv che viene troncato in due di netto. Poco entusiasmo da parte mia ma non importa, l’Ultimo squalo ha una sua ampia quota di simpatizzanti che compensano. Castellari sperava di realizzare un sequel ma il progetto non fu mai realizzato perché lo squalo meccanico si danneggiò dopo le riprese. Ma anche questo non importa.

Fast rating
Regista:
Enzo G. Castellari
Durata, fotografia
88', colore
Paese:
Italia
1980
Scritto da Exxagon nell'agosto 2025; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0