un Urlo nelle Tenebre
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Voto:
Piero (Jean-Claude Vernay) viene posseduto dal Maligno e solo la sorella Elena (Patrizia Gori) evita che venga internato. Verrà chiamato un esorcista (Richard Conte).
LA RECE
Esorcistico di casa nostra che punta all'orizzonte il capolavoro del 1973 ma si arena in ridicolaggini, imperizie tecniche e, soprattutto, tanto sesso. E anche un po' di vomito, visto che siamo in un possession movie. Lo mettano in catalogo gli amanti del brutto.
Imperdibile esorcistico di Lo Cascio, regista di tanti porno di casa nostra, ma firmato da Pannàccio per non perdere la faccia, anche se poi la storia ha ragione dei giusti e i nodi vengono al pettine. I problemi partono già dal titolo: da alcuni indicato come un Urlo dalle tenebre e da altri un Urlo nelle tenebre; dal database ANICA si evince che il film è stato registrato con il visto censura n° 66762 del 26.06.75 e col titolo un Urlo nelle tenebre, e a questo mi attengo. Se fosse stato un po' meno noioso e pretenzioso nel voler cercare di essere un serio tentativo di esorcistico, questo film avrebbe potuto anche essere una buona pellicola trash, mentre siamo solo d'innanzi a uno Z-movie. Molto eros saffico, con Sonia Viviani al meglio, e presenze meteoriche di Francoise Prévost e Richard Conte che chiude indegnamente una lunga carriera. Il gioco, dato che siamo all'ombra de l'Esorcista (1973), è prevedibilmente quello del posseduto (nota originale, non è una donna) che dà di matto, prende a male parole credenti e non credenti e, poi, manco a dirlo, vomita. Il sesso c'è ed è veicolato da attrici con scene anche spinte se avete la versione uncut. Il risultato è uno sgangheratissimo tentativo di erotic horror, però mal girato, però mal montato e peggio recitato. Parla da sola la scena iniziale a San Pietro con la gente che guarda in camera e le folli zoomate sul volto del protagonista, un Luis Miguel ante litteram. Orecchio alle parole dell’indemoniata (succhia, bambina, succhia / dammi la tua testa prima di cominciare a dire che mi stai uccidendo) e occhio alla Bestia in calore (1977) Baccaro nascosto tra gli adepti della messa nera officiata da Garofalo. Uno dei peggiori, se non il peggiore epigono dei possession-movie in circolazione, distribuito anche con il pazzesco titolo: l'Esorcista n°2: e il mio grido giunga a te. Per gli ardimentosi, da vedere in double-bill con Malabimba (1979).
TRIVIA
⟡ Il regista compare nei panni dell’amico del fotografo.
⟡ La doppia regia deriva dal fatto che il film consegnato da Lo Cascio, troppo breve per la produzione, dovette essere ingrassato con spezzoni di repertorio girati da Pannàccio che, poi, fu chiamato anche a un nuovo montaggio. Franco Lo Cascio rifiutò l’attribuzione del ruolo di regista e, perciò, esso, ufficialmente, è indicato come lavoro del solo Pannàccio.
⟡ Francoise Prévost partecipò al film in quanto amica della mamma di Lo Cascio.
Regista:
Frank G. Carroll [Franco Lo Cascio], Angelo Pannàccio
Durata, fotografia
88', colore
Paese:
Italia
1975
Scritto da Exxagon nell'anno 2011 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
