Villaggio dei Dannati

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Voto:

Nella cittadina di Midwich, tutti cadono a terra addormentati per poi, improvvi-samente, rialzarsi e riprendere la normale vita di tutti i giorni. Dopo nove mesi, la quasi totalità delle donne del paese scopre di essere gravida e, nonostante lo shock generale, decide di non abortire. Verranno al mondo bambini con poteri mentali terribili scatenati contro coloro che tentano di limitare i misteriosi piani dei pargoli super intelligenti.

LA RECE

Produzione sfortunata a vari livelli con un Carpenter quasi irriconoscibile e un Christopher Reeve ad un passo dal dramma umano e, forse, la presenza dell'attore è l'unico motivo che può muovere a vedere questo film. Il riferimento resta l'originale del 1960.

Recensione scritta l’11 ottobre 2004, lo stesso giorno in cui il mondo riceve la notizia della morte di Christopher Reeve, del quale, chi vuole, può leggere qualcosa più sotto. Reeve non si distinse per le sue doti recitative né il destino, in effetti, gli diede la possibilità di farlo, tuttavia il suo volto rimane, almeno per la vecchia guardi degli spettatori, indelebilmente legato al personaggio del supereroe interpretato in Superman (1979) al fianco di star di livello quali Marlon Brando, Gene Hackman e Glenn Ford; fu triste vedere quest’uomo prestante, che il cinema ci aveva fatto conoscere come capace di volare, relegato a una sedia a rotelle con tanto di tutore metallico utile a reggergli la testa. In questo remake, a un passo della tragedia avvenuta il 27 maggio 1995, Reeve cerca di dare il meglio con un soggetto, però, spento che un irriconoscibile Carpenter fu forzato a mettere su pellicola per obblighi contrattuali con la Universal. Fu un po’ un disastro anche in fase realizzativa. Girato vicino ad Inverness (California), luogo in cui il regista aveva la seconda casa, la produzione trovò l’insensata opposizione dei locali che, praticamente, chiesero il pizzo per consentire le riprese, altrimenti avrebbero fatto rumore o, come accadde, avrebbero vandalizzato nottetempo la strumentazione; alla fine, comprensibilmente, Carpenter vendette la casa e lasciò Inverness e zone limitrofe al loro destino. I problemi, tuttavia, non riguardano solo gli inciampi produttivi. Questo remake, rispetto all’originale il Villaggio dei dannati (1960), sposta l'azione dall'Inghilterra agli USA inserendo tematiche diverse quali l'eventuale coinvolgimento dell'esercito o il problema etico dell'aborto, pur non andando a fondo nei problemi che fa emergere, e non riesce a creare un’atmosfera inquietante che, invece, permeava la precedente pellicola. Un film sotto tono che latita sia a livello di sangue che di paura, privo assolutamente della firma del regista che, ricordiamolo, è lo stesso che, tre anni prima, sfornò la Cosa (1982). L’operazione, che ha tutto il gusto di un direct-to-video, resta, ora, un documento interessante che ci permette di vedere, per l’ultima volta, un Reeve ancora in piena salute. La bassa qualità del film, d'altro canto, esalta la qualità dell’originale del '60. La distribuzione italiana, forse per bigottismo cattolico visto il tema dell'aborto, fece scattare un folle divieto ai minori di 18 anni.

TRIVIA

Christopher Reeve, nato il 25 settembre 1952 a New York City, incarnò per quasi un decennio l'immagine stessa dell'eroe invincibile, volando sugli schermi nei panni di Superman (1979). Il destino dell'attore, tuttavia, non fu felice. Il 27 maggio 1995, durante una competizione equestre in Virginia, Reeve cadde dal suo cavallo Buck in un salto nemmeno troppo impegnativo. L'impatto gli provocò una frattura delle prime due vertebre cervicali, condannandolo alla paralisi dal collo in giù e rendendolo dipendente da un respiratore artificiale. Da quel momento in avanti, Reeve si reinventò come attivista per la ricerca sulle lesioni spinali, fondando la Christopher Reeve Foundation e diventando il volto di una battaglia scientifica che molti consideravano impossibile. Il suo matrimonio con Dana Morosini, sposata nel 1992, divenne un esempio straordinario di dedizione: lei, attrice e cantante, abbandonò la carriera per assisterlo; insieme crebbero il figlio Will, nato nel 1992, in un ambiente dove la disabilità non significava rinuncia alla vita. Reeve, oltretutto, non smise mai di recitare e dirigere, adattando le sue capacità alle nuove circostanze. Diresse il film In the Gloaming per HBO nel 1997 e continuò a interpretare ruoli significativi. La sua morte, sopraggiunta il 10 ottobre 2004 per arresto cardiaco conseguente a un'infezione, chiuse un capitolo di resistenza umana che aveva ispirato milioni di persone. Dana, disgraziatamente, lo seguì appena due anni dopo, stroncata dal cancro ai polmoni a soli 44 anni, lasciando orfano il piccolo Will e suggellando una storia d'amore che aveva sfidato ogni convenzione.

⟡ Il regista compare nel film nei panni di un uomo che sta a un telefono a pagamento.

Titolo originale

Village of the Damned

Regista:

John Carpenter

Durata, fotografia

99', colore

Paese:

USA

Anno

1995

Scritto da Exxagon nell'anno 2004 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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