War of the colossal beast
-
Voto:
Dopo la sparizione di un camion in Messico, Joyce Manning (Sally Fraser) si persuade che suo fratello Glen (Duncan Parkin), gigante a causa delle radiazioni, non sia morto. Glen, infatti, si nasconde nel deserto e cattura i camion con derrate alimentari per nutrirsi; uno di essi, corretto al sonnifero, lo sederà. Imprigionato in un hangar e studiato dagli scienziati, Glen riesce a scappare e a fare danni in città.
LA RECE
Ancora gigantismo per il regista e produttore Gordon. Qui, il mostro umano-atomico avrebbe anche una potenziale cifra umanamente drammatica ma, come atteso, ci si dimentica di indagarla a vantaggio di lentezze micidiali e SFX non curati. Non pessimissimo ma anche non sufficiente.
Sequel de i Giganti invadono la Terra (1957) di quel Gordon detto Mr. BIG sia perché questo è l’acronimo dei suoi nomi, sia perché egli dimostrò un vero e proprio feticismo artistico per la miniaturizzazione e/o la dilatazione delle dimensioni di animali ed esseri umani. Dopo il successo di una delle sue migliori pellicole in tema ipertrofia (Beginning of the end, 1957), si produsse questo scarso seguito privo d’immaginazione ma girato con sufficiente competenza. La visione di War of the colossal beast richiede, prima di tutto, grande pazienza perché la pellicola non è esattamente dinamica: devono passare ben 20 minuti prima di veder comparire la bestia colossale di cui sopra e, in quegli interminabili minuti, non è che Gordon si preoccupi troppo di intrattenere il pubblico. Quindi, dopo il lungo preambolo, altro tempo è risolto con continui flashback con i quali si ripropongono sequenze prese da i Giganti invadono la Terra. Quaranta minuti dopo preamboli e flashback, arriva la cattura di ciò che si vorrebbe un mostro misterioso - capirai, basta leggere il titolo - e il peggio è che quest’uomo gigantesco, il clou della faccenda, appare sullo schermo pochissime volte. Risibile, soprattutto, il fatto che, in un film che presenta così tanti riferimenti a una pellicola precedente, il personaggio principale venga interpretato da due attori diversi: Glenn Langan nel primo e Duncan "Dean" Parkin qua. Lo stile raffazzonato di Bert I. Gordon si manifesta con gli effetti speciali alcune volte curati (il volto deturpato del gigante, lo stesso legato nell'hangar) al fianco di altre sequenze nelle quali la presenza del mostro è una semplice e malfatta sovrapposizione su fondale. Finalone, inspiegabilmente a colori, con il gigante che non se la passa bene; era prevedibile, non è che un uomo alto come un palazzo possa andare tanto lontano senza farsi notare! Sua sorella Joyce ci rimane male, lo spettatore non troppo: almeno il film è finito. Per cinefili tolleranti.
TRIVIA
⟡ In tutto il film, il colonnello Manning dice solo una parola: “Joyce”, il nome di sua sorella.
⟡ Il film fu lanciato in double-bill con Attack of the puppet people (1958), un’altra pellicola di Bert I. Gordon.
Fast rating
Titolo originale
Id.
Regista:
Bert I. Gordon
Durata, fotografia
69', b/n
Paese:
USA
1958
Scritto da Exxagon nell'anno 2011 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
