Warlock III: la fine dell'innocenza

Terzo capitolo del franchise ma, qui, direct-to-video; lo Stregone elimina metodicamente un gruppo di giovani in una casa isolata. Si combinano metodiche da spooky-house con quelle dello slasher. Qualche trovata interessante ma il budget ridotto e il ritmo lento remano contro..

Terzo capitolo direct-to-video di una saga iniziata con Warlock - il signore delle tenebre (1988) e proseguita variando trame e interpreti, a parte il pivot dello stregone Warlock, qui, interpretato da Bruce Payne che offre un'interpretazione più raffinata rispetto al precedente Julian Sand. Finanziato dalla statunitense Trimark Pictures ma girato interamente in Irlanda (county Galway) con un cast e una crew irlandese, Warlock III dedica la parte iniziale alla descrizione del tormento della protagonista, per poi prende la piega di uno spooky-house, od old dark house, nel quale il Warlock gioca la parte dello slash-killer che elimina uno ad uno i giovani pisquani. Buona l’idea di aver fatto dello stregone un tentatore che spinge tutti gli amici di Kris a tradirne la fiducia. Interessante anche la sorte che il Warlock riserva ai giovani: ogni esecuzione diventa momento di originalità orrorifica (tipo Wishmaster). Il finale del film non garantisce sorprese e lascia aperti diversi interrogativi, alcuni dei quali forse inutili ma sensati: Kris come giustificherà al mondo il massacro dei suoi amici, soprattutto quello dell'amica trasformata in porcellana? La natura low budget del film, però, traspare, e una certa lentezza, anche dettata dalla location limitata, non giova al risultato complessivo. Per la seconda serata potrebbe andare.

⟡ Nella scena in cui Lisa (Angel Boris) è seduta sul letto ipnotizzata dal Warlock, se si guarda con attenzione si può vedere sul muro l'ombra della ragazza in atto di adorazione verso lo stregone.