Where the dead go to die
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Voto:
Tre bambini sono portati a compiere atti terribili da Labby, un cane diabolico parlante. In Tainted milk, un bambino uccide la madre perché Labby gli fa credere che debba partorire il diavolo. Liquid memories vede un uomo capace di modellare i propri ricordi iniettandosi i fluidi cerebrali di gente uccisa. The Masks that the monsters wear presenta Ralph, bimbo con un gemello parassita sul volto, che si innamora di una bambina venduta dal padre a una serie di pedofili.
LA RECE
Indie amatoriale, estremo realizzato in 3D con hardware domestico. Su una base debole, emerge una dimensione di orrore cosmico, con violenza grafica estrema (inclusi infanticidio e necrofilia) con un approccio che privilegia l'impatto perturbante pur non privandosi di una narrativa. Opera underground per pochissimi, ma che riesce a veicolare un'infernalità tangibile più efficace di molti altri horror titolati.
Incubo assoluto, divisivo e, per giunta, ricolmo di tematiche estreme realizzate in un lisergico 3D rozzo che, a dedicargli progressivi minuti, travolge, stravolge e ipnotizza. Il lavoro di Creamer, lontano da qualsiasi convenzionalità e pudore, nasce quasi per ridere: Tainted milk, progettato con il titolo the Night Labby came home, nacque come fumetto parodia del tenero cane della tv Lassie. Poi, il buon Creamer ne intravide le potenzialità orrorifiche, sovversive e pure tridimensionali, mettendosi a smanettare con Poser - software di modellazione umana - e Cinema 4D; dopo un anno di lavoro per il primo episodio e per Liquid memories, i risultati furono postati su YouTube e inviati a qualche coraggiosa casa di produzione. Rispose positivamente solo Stephen Biro della Unearthed Films col quale si concordò un terzo episodio, ancora più estremo dei due precedenti. Il risultato, dal quale devono tenersi a debita distanza i suscettibili e chi non è avvezzo alle sperimentazioni visive, riesce ad essere pienamente convincente con il terzo segmento che, a monte di scene pesantissime a danno di bambini, ha una narrativa anche parecchio drammatica con qualche osservazione psicologica interessante; Tainted milk, invece, si vota all’eccesso splatter; per capirci, alla donna incinta il feto viene strappato dal ventre via vagina dal cane Labby, poi il figlio stupra il cadavere della madre. Liquid memories, invece, si fa forse un po’ troppo confusionario. Non c’è da fare esegesi nelle simbologie del film, alcune a sfondo religioso: Where the dead go to die è un accumulo visivo autoriale senza troppi significati reconditi che, però, riesce a trovare una sua quadra non tanto sul piano narrativo, quanto nel veicolare una “tangibile” infernalità, un piano di realtà assolutamente oscuro che non lascia indifferenti e che espleta il suo compito perturbante con molta più efficacia, tanto per fare un raffronto fra estremisti, di quanto fu capace Lucifer Valentine con Slaughtered vomit dolls (2006), lui che, satanista dichiarato, avrebbe dovuto saperla lunga. Materia per pochi e piccolo culto per i ravanatori di bestialità underground, Where the dead go to die colpisce sia per lo sforzo produttivo di questo povero diavolo di ScreamerClauz che ha renderizzato tutto con i computer di casa, sia per il bad trip che regala, in totale spregio del bello e del buono. Forse accorciare di qualche minuto il viaggio nel profondo non avrebbe guastato, ma quella che sembra una cretineria sulle prime, cretineria non è. Suggerisco peculiare triple-bill: Umbilical world (2018) e il videogioco "Agony" commercializzato dalla Madmind Studio nel 2018. Vale ripeterlo: si tratta di uno dei prodotti video più estremi fra quelli raccolti in questo compendio, già loro compagnoni mica salubri. Valutate con serenità se sia cosa adatta alla vostra sensibilità.
TRIVIA
James Creamer (1983) dixit: “Pare che sia una di quelle cose che odi o ami. Molte persone sembra che siano state offese dal film, cosa che io non capisco davvero. Non comprendo come le persone possano essere personalmente offese da un lavoro di fantasia. Alla fine, si tratta solo di un’animazione fatto da una troupe tutta composta da adulti e nessuno è stato ferito. Be’, eccetto forse me! Ho anche ricevuto un discreto numero di recensioni positive, più di quelle che mi aspettassi, onestamente. […] Ne ho ricevute anche un paio brutte; una persona è arrivata al punto di dire che il film è senza valore. Ma le recensioni negative non mi danno fastidio” (searchmytrash.com).
⟡ Il film è dedicato alla doppiatrice Jennifer English, prematuramente scomparsa a 29 anni. Jennifer ha dato la voce alla mamma di Tommy.
Fast rating
Titolo originale
Id.
Regista:
Jimmy ScreamerClauz [James Creamer]
Durata, fotografia
95', colore
Paese:
USA
2011
Animazione, Portmanteau, Estremo, Splatter, Filth, Kids & Teens, Weird, Torture porn, Cosmic Horror, Demoniaco, Necrofilia
Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
