Umbilical World
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Voto:
Raccolta dei corti animati realizzati da David Firth senza particolare connessione fra gli episodi che compongono il portmanteau.
LA RECE
Animazioni Flash surreali in una collezione che mescola assurdità visiva e anche qualche riflessione, creando un universo onirico dove personaggi bizzarri vivono situazioni impossibili con inquietante normalità. Cult underground. Attenzione che si tratta di arte digitale non adatta a tutti gli spettatori!
Umbilical world ∎ Id.; David Firth; UK; 2018; 79'; Co-lore; Animazione ∎ Molto poco noto in Italia ma cult in UK. Quando, nel 2004, Firth fece emergere sulla rete Salad fingers, animazione realizzata in Flash, non furono pochi a trovare simpatico questo buffo umanoide verde con le dita ad insalata che sollecitava nello spettatore sentimenti contrastanti, fra il disgusto e la tenerezza. Negli anni, seguendo le non-regole di una creatività brada, all’ombra di Plympton (I married a strange person, 1997) e Svankmajer (Little Otik, 2000), David Firth ha realizzato moltissimi pezzi di animazione, qui in Umbilical world raccolti. Difficile definire questa collezione di corti un film in senso stretto; difficile, d’altra parte, dopo una prima fase di comprensibile sbandamento, non rimanere affascinati dalla portata surreale delle sue animazioni, molte delle quali non hanno un chiaro significato di base. Alcuni racconti, comunque, hanno una loro bizzarrissima linea narrativa. Si ha, ad esempio, la storia di una persona senza amici che dal proprio cane (tramite uno strumento che gli conficca nella testa) riceve il suggerimento di farsi venire un tumore; questo gli avrebbe portato nuovi contatti sociali. Comprati i semi del tumore in un supermercato (sic), il personaggio si fa venire una gigantesca e mortale neoplasia sul torace. Il cane lo avverte che, a causa di quel grosso tumore, morirà; con le ultime forze, il tapino stacca i propri arti e la testa e li monta sul cane decapitato e reso privo delle zampe: in questa nuova condizione, l’uomo torna ad uscire di casa. Questo è solo uno degli esempi, e fra i più lineari, di ciò che Umbilical world può offrire, ma non mancano alcune acute osservazioni psicologiche e sociali, ovviamente stemperate in una rappresentazione sempre sopra le righe. “Cosa ti aspetti dalla vita?” “Mi aspetto che un giorno uno sconosciuto mi avvicini per la strada e mi dia un sacco di soldi, una moglie bellissima, che mi riunisca con i miei vecchi amici, che mi trasporti indietro nel tempo quando ero felice e senza problemi. Mi aspetto che questo avvenga in uno dei giorni a venire” “Se lei pensa che questo debba avvenire in un prossimo futuro, perché è depresso?” “Perché sono impaziente. Lo voglio adesso”. Molti, in Umbilical world, i rimandi sull'esistere, sulla vita e la morte. La peculiarità del lavoro di Firth, oltretutto, è che, a monte di una rappresentazione grafica sghemba, basilare e votata agli eccessi visivi, essa trasmetta uno strano senso di pace ipnotica (saranno anche quei centellinati effetti audio da ASMR) così come i personaggi lì rappresentati sembrano stare a loro agio in un universo da incubo. Umbilical world, quindi, non può dirsi un’animazione inquietante, come, ad esempio, può essere detto di Where the dead go to die (2012), ma un approccio surreale all’animazione che può integrare cose forti, come sesso e sangue - o peggio! - ma senza che ciò sia mosso dalla volontà di "épater le bourgeois". La creatività non espressamente iconoclasta di Firth, ma sicuramente destrutturante nel suo surrealismo, ha incontrato le proprie affinità elettive fra il pubblico e fra altri artisti: il bizzarro film di Flying Lotus Kuso (2017) importa in una dimensione classicamente filmica la surreale filosofia rappresentativa di Firth. Qui in Umbilical world, però, potete incontrare il genuino David Firth. Voto su di tono.
TRIVIA
David Firth (1983) dixit: “Sono stati South Park e Chris Morris a influenzarmi soprattutto all’inizio. L'animazione e la commedia su internet era roba così nuova che sembrava una tela completamente vuota. Al giorno d'oggi è tutta una questione di video concettuali e di sfide. Non c'è più molta narrativa creativa. Suppongo di essere così disconnesso da quel mondo che ciò m’ispira ad essere più me stesso” (minnis2society.com).
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Id.
Regista:
David Firth
Durata, fotografia
79', colore
Paese:
UK
2018
Scritto da Exxagon nell'anno 2020 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
