the Wind
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Voto:
Stati Uniti d’America, territori di frontiera, XIX secolo. Lizzy (Caitlin Gerard) vive, con modestia, in una casa nella prateria al fianco del marito Isaac (Ashley Zukerman). La loro sonnolenta esistenza viene scossa dall'arrivo di una coppia di europei, a naso ben poco idonei all’aspra vita di frontiera: Emma (Julia Goldani Telles) è affascinata dalla letteratura gotica e, più che darsi da fare nei campi, allunga gli occhi su Isaac. Il rapporto fra le due donne è, o forse non è, in relazione con un’entità che pare aggirarsi nei dintorni.
LA RECE
Horror western al femminile. Il film usa un montaggio non lineare per riflettere il deragliamento mentale della protagonista, lasciando ambigua la natura dell'orrore in un racconto dove la natura selvaggia diventa protagonista.
Horror western a quote rosa in regia, sceneggiatura (Teresa Sutherland) e recitazione, con una protagonista che aspetta il suo uomo alla finestra con la bellezza sobria e antica della blanchisseuse di Henri de Toulouse-Lautrec. Tridente d’attacco a dimostrare, sempre che ce ne fosse ancora bisogno, che c’è un horror che parla al femminile e lo sa fare benissimo. The Wind è, peraltro, un racconto di una certa complessità. Si negano in via ufficiale i rimandi a il Vento (the Wind, 1928) di Victor Sjöström, benché si abbia più di una similitudine. Si sceglie un montaggio non lineare che, in qualche modo, debba riflettere il deragliamento mentale della protagonista ma, soprattutto, non viene chiarita la natura dell’orrore, in bilico fra vera presenza demoniaca e turba psichica; oppure le variabili sono entrambe presenti e s’intersecano. Sembra quasi di capire che il destino di Lizzy fosse segnato come quello di Jack Torrance in Shining (1980), prima, molto prima che lei arrivasse lì, e che Emma funzioni come uno specchio che catalizza un problema preesistente che Lizzy covava, lei, obbligata a una vita circolare con quel tentativo abortito di avere una prole che potesse renderla qualcosa di più di una brava moglie isolata nella prateria. La chiave di comprensione, forse, è nascosta in una frase che il bravo ma troppo semplice marito Isaac dice a una Lizzy ormai sconvolta: "Your mind's looking for things to worry about", la tua mente è in cerca di cose della quali (pre)occuparsi. E siccome la cura dei figli “wasn’t the Lord’s will”, non era volontà di Dio, il Male trova lui un modo di tener occupata la mente di Lizzy, tanto più che il suo unico cardine, Isaac, viene scosso dalle attenzioni di Emma. È una storia scritta e filmata da donne, nella quale gli uomini sono elementi deboli e marginali; tuttavia, le donne non risultano pilastri più solidi: la fragilità umana va sullo sfondo di una natura molto più potente che si fa personaggio principale secondo quella poetica già vista in lavori di Herzog e, più recentemente, in Revenant - Redivivo (2015). Bravò per la Gerard. Plauso per la regista Tammi, qui al suo primo lungometraggio, ma i silenzi, le lentezze e le psicologie assortite ne fanno un horror non per tutti e, infatti, il giudizio che si trova in giro è tiepido. Film che merita anche una seconda visione per meglio comprendere; e pure un double-bill con Bone tomahawk (2015) se ci piacciono le atmosfere western. Il successivo horror della egista sarà Five Nights at Freddy's (2023).
TRIVIA
Emma Tammi (1982) dixit: “I miei genitori erano entrambi attori e io sono cresciuta da sempre intorno al teatro e al cinema. […] Da piccola vedevo i film muti con mio padre. Me li mangiavo. Quando ho iniziato la scuola, nella quale studiavo sociologia, mi sono appassionata ai documentari perché ero affascinata dalla possibilità di esplorare i punti di vista delle persone attraverso una cinepresa. […] Ho fatto uno stage più o meno nello stesso periodo con Robert Altman che è stato un'enorme fonte di ispirazione per me in termini di influenze, e continua a esserlo. […] Sono tornata a quell'influenza originale con the Wind, passando dal documentario alla fiction, perché ci si può spingere ancora più lontano in termini di esplorazione delle emozioni umane e di accesso alle prospettive dei personaggi, ai diversi mondi e alla costruzione del mondo” (tiff.net).
⟡ Nessun dato, per ora.
Fast rating
Titolo originale
Id.
Regista:
Emma Tammi
Durata, fotografia
86', colore
Paese:
USA
2019
Scritto da Exxagon nell'anno 2021 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
