Wishmaster 4 - la profezia maledetta

Al terzo sequel, il franchise dello Djinn risale qualche gradino rispetto alla precedente pellicola; tuttavia, pur con qualche novità e maggiore cura, la saga sembra aver perso un po' della sua originalità. Restiamo in attesa di un reboot.

Terzo sequel di Wishmaster - il signore dei desideri (1997) sotto tono rispetto ai primi due episodi ma, almeno, introduzione di un tema “nuovo”, quello dell'amore impossibile fra la bella e la bestia. Il desiderio di essere amato per il demone malvagio che è non può essere esaudito dallo stesso Djinn, il quale, quindi, non può fare altro che farsi il mazzo come tutti i comuni mortali se vuole conquistare il cuore della bella Lisa. Il film, specialmente all'inizio, sembra ben diretto, con una fotografia patinata. Nella progressione, si ha la sensazione che la produzione abbia voluto introdurre alcuni personaggi (ad esempio, lo Sterminatore) solo per dilatare i tempi e, poi, concludere il tutto con una certa fretta. Un po’ pretestuosi gli episodi nei quali le persone vedono realizzati i loro desideri ma, anche così, si ottengono risultati simpatici come nel caso dell’uomo che trova così bella una donna che darebbe l'anima per essere un neo sul suo sedere. Pare eccessivo ma, se tenete conto che il re d'Inghilterra Charles III auspicava di rinascere come tampax della sua bella Camilla - il famoso Tampongate -, direi che qui si sono fatti passi avanti. Miglioramento anche sul piano della resa attoriale ed effettistica rispetto alla pellicola precedete, cosa d'altra parte facile visto il basso livello di Wishmaster 3. Il Wishmaster continua a essere un villain interessante con enorme potenzialità filmiche, tuttavia inespresse o mal espresse nel franchise che, con questa quarta istallazione, s'interrompe. Valido materiale per un reboot con tutti i crismi.

⟡ Nessun dato, per ora.